Affissionistica

L‘Affissionistica nel campo del turismo può avere diverse modalità di applicazione.

Generalmente, questa tipologia di mezzi di comunicazione può rivolgersi ad un pubblico esterno (strade, edifici) o interno (strutture pubbliche, metropolitane, stazioni ferroviarie, aeroporti).
A partire dalla seconda metà degli anni novanta è stato introdotto l’utilizzo, a scopo pubblicitario, di grandi pannelli che ricoprono edifici in restauro, e va notato come questa pratica sia utile anche dal punto di vista turistico perché maschera i cantieri dall’impatto visivo non gradevole, spesso ricoprendoli con immagini artistiche (o con l’immagine di ciò che si potrà ammirare a restauro ultimato, immagine che spesso viene fotografata dagli stessi turisti).

I manifesti di argomento turistico possono distinguersi, rispetto a quelli per i beni di consumo, per la finalità di trasmettere un assaggio del prodotto, sia esso una meta esotica, un sito naturale o una destinazione urbana.
Facilità del riconoscimento dell’immagine proposta, capacità di invogliare al viaggio trasmettendo più le suggestioni della località che informazioni sul soggiorno. In questo senso, quindi, le immagini sono spesso accompagnate da headline capaci di esprimere la capacità del prodotto turistico di coinvolgere l’ospite.

I cartelloni e i manifesti con soggetto turistico puntano poco su strutture grafiche complesse ed adottano di preferenza soluzioni di rapida presa sull’osservatore, concentrandosi sull’essenziale per favorire una percezione olistica che ha maggiore impatto della lettura sequenziale.
Ciò non è dovuto solo alla circostanza in cui avviene la comunicazione (luoghi di passaggio in cui l’osservatore passa distrattamente o velocemente), ma è dovuto anche alla corrispondenza tra la modalità di lettura del messaggio e la modalità con cui viene vissuta l‘esperienza turistica, che deve sempre determinare una soddisfazione globale.

Sul concetto di rapidità del messaggio o possibilità di approfondirne il contenuto è opportuno porre attenzione al rapporto che deve esserci tra il registro visivo del messaggio (le immagini) e il registro verbale che principalmente ha la funzione di ancorare il contenuto che, se affidato solo alla comunicazione visiva, potrebbe risultare troppo vaga e/o interpretabile in maniera ambigua.
L’ancoraggio referenziale dato dal testo scritto, tuttavia, non deve essere meramente esplicativo o “parassitario” rispetto all’immagine proposta, perché anche il testo scritto deve avere una valenza evocativa o ludica. Nel campo delle affissioni va ricompreso anche il Bus Advertising, detto anche halfshowing.

I messaggi pubblicitari di richiamo turistico sui mezzi di trasporto pubblico possono presentare diverse modalità di applicazione relativamente al posizionamento – esterno o interno – della striscia promozionale. Nel primo caso la comunicazione, proprio perché rivolta all’esterno, sarà impostata sulla rapidità e sulla facilità di catturare l’attenzione di quanti, più o meno fugacemente, posano lo sguardo su un messaggio visivo.
Nel secondo caso, oltre ad un messaggio affidato alla seduzione visiva delle immagini riprodotte, compare spesso un testo (bodycopy) che dovrà trattenere l’attenzione di chi è indotto a leggere il messaggio e potrebbe memorizzare anche una indicazione o un numero telefonico.

Per questo motivo gli halfshoving all’interno delle vetture appaiono talvolta meno attraenti, sotto il profilo figurativo-estetico, di quelli mostrati sulla fiancata esterna del mezzo pubblico stesso: nei bus advertising esibiti all’interno del mezzo, prevarrà un tipo di comunicazione referenziale ed esplicativa (date, prezzi, indirizzi e informazioni su un Tour Operator), più informazioni sulla vacanza che immagini evocative, più pubblicità che promozione.

All’affissionistica, inoltre, è strettamente correlato lo strumento delle insegne e delle vetrine. Una vetrina di un esercizio turistico possiederà, o è auspicabile che possieda, dei tratti distintivi in grado di trasmettere al passante un richiamo emotivo.
Poiché la specificità di un’agenzia di viaggio è quella di proporre al cliente un prodotto che ha connotati prevalentemente immateriali (divertimento, relax, avventura ecc.), il modo di proporsi all’esterno dovrà essere in grado di trasmettere prevalentemente suggestioni che “anticipano” visivamente quelle che saranno le emozioni vissute durante la vacanza.

Quindi – più che richiamare l’attenzione del potenziale cliente attraverso locandine con offerte di viaggio a prezzi convenienti – un acquario, una valigia con un telo da mare o un cappello in paglia, dei fiori dai colori autunnali o uno slittino spruzzato con finta neve, riusciranno a colpire il potenziale cliente più di un freddo cartello stampato con indicazioni e riferimenti dettagliati sui prodotti che possono essere acquistati.

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