Vuoi sentire le ultime sul mare? Vieni a Pesaro

Lo slogan adottato per i manifesti e le locandine della fiera di Pesaro – Vuoi sentire le ultime del mare? – è associato all’immagine di un uomo, voltato di spalla, che porta una conchiglia all’orecchio, per ascoltare.
In una seconda immagine, immediatamente successiva aprendo il “pieghevole”, è rappresentato soltanto l’oggetto-chiave, l’involucro segreto, cioè la conchiglia posta sulla riva del mare, dalla cui fessura esce dolcemente la scritta ondulata “Expo Workshop internazionale del mare”, seguita dalla data e dal luogo dell’incontro.

Il messaggio gioca su due elementi fondamentali: da una parte propone di “sentire”, inteso come vivere, sapere qualcosa di nuovo che qualcuno già conosce proprio perché ci pone la domanda e, dall’altra parte, richiamando le “ultime notizie”, tende ad aumentare ancor più la curiosità di chi ascolta.
Si innesca, quindi, una sequenza di passaggi emotivi – e di significati – che portano il destinatario del messaggio ad incuriosirsi sul contenuto della Fiera e sulle cose che potrà sentire.

Come si sviluppa questa sequenza:

Prima immagine:
• Ci sono novità che altri già conoscono:
• Le novità si riferiscono al mare,quindi ad un attrattore forte delle motivazioni turistiche.
• Altri già sanno “qualcosa” su un “argomento” che potrebbe riguardare e interessare anche me.

Seconda immagine.
• Allora perché non andare a vedere di che si parla?.
• Dove è possibile?…..a Pesaro!

Conoscere le novità sul mare implica andare a Pesaro: questo,dunque, è il senso finale del testo verbale che, nel messaggio proposto, deve essere analizzato in sinergia con la lettura dell’immagine, la quale ne arricchisce il significato.
Il registro visivo del messaggio,infatti, cattura l’attenzione in maniera complementare e quasi contraddittorio. L’uomo ascolta qualcosa attraverso la conchiglia che, come tutti sanno, porta la voce “segreta” dal mare (in questo caso l’”oggetto” da promuovere), in modo che una sola persona possa ascoltare.

Proviamo a decodificare le immagini nelle sequenze comunicative:
• un uomo porta una conchiglia all’orecchio per sentirne la voce;
• la conchiglia parla del mare e il destinatario del messaggio lo intuisce anche dalla posizione del testo scritto, che fuoriesce dal cavo della conchiglia a forma di onda;
• l’intima complicità tra il destinatario e la natura, creata dall’immagine, stimola la curiosità e suggerisce intriganza;
• vorrei scoprire il contenuto del segreto!
• dove?…….a Pesaro!.

In questo modo il segreto si identifica con la novità e con la notizia, presentandosi come un ossimoro che scioglie la sua contraddizione interna in un unico messaggio: in questo modo, sollecita il desiderio di sapere e, nello stesso tempo, di condividere un segreto.

Molto spesso,nella comunicazione pubblicitaria, il senso complessivo del messaggio che viene colto dal destinatario, si compenetra di significativi emozionali che – vanno al di là dei significati denotativi, tanto da potenziare la loro efficacia oltre le stesse aspettative della fonte. E’ questo, certamente, il caso della Fiera del mare di Pesaro.
La parola “ultime” contenuta nel testo diventa novità da condividere e l’immagine della conchiglia, metonimia del mare e della spiaggia, evoca la trasparenza e la purezza dell’acqua, la permeabilità della sabbia calda e il calore del sole, aprendo una catena connotativa che suggerisce anche la quarta “S”del paradigma di ogni vacanza (sun, sea, sand and sex). Non c’è bisogno di alcun richiamo visivo esplicitamente sessuale, come si vede sempre più spesso nelle immagini pubblicitarie, anche turistiche che, attraverso la denotazione sessuale, uccidono l’erotismo: qui il suggerimento emotivo, collegandosi con il senso di notizia e di novità e di sorpresa, diventa una promessa di avventura che vela, ma non svela un segreto carico, forse, di sessualità.

Il senso complessivo del messaggio, dunque, è un invito, quasi fàtico, ad andare alla Fiera del mare di Pesaro, con l’entusiasmo di condividere le novità con tutti gli altri e l’emozione di diventare gli unici custodi di un accattivante segreto, ma anche di un’avventura desiderata e vissuta.

di Laura Sunzini

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