Un euro chiamato desiderio

Fremono sempre di più gli undici paesi del vecchio Continente legati da una moneta unica: l’Euro appunto. In questi ultimi tempi la sua quotazione nei mercati internazionali è alquanto ballerina; scomode sicuramente, le sedie dei rispettivi Ministri delle Finanze alla ricerca di soluzioni indolori. Ma dove trovare allo stato attuale delle cose? L’Euro , per ora, è destinato a rimanere sulla carta delle transazioni bancarie e sui cartellini dei prezzi dei supermercati e inizia molto timidamente a comparire anche in alcune strutture a carattere turistico.

Giorno dopo giorno però, anche in relazione al flusso turistico internazionale in corso e alla crescente trasparenza richiesta dagli stessi turisti sempre più esigenti, gli operatori dell’ospitalità dovranno accelerarne i tempi indicando il controvalore della nuova valuta nei propri tariffari e depliant oltre che nei menù dei ristoranti che, si ricorda, dovrebbero essere esposti in prossimità dell’ingresso. E’ previsto che l’Euro inizi a circolare dal 1° gennaio del 2002, convivendo con le monete dei diversi Paesi (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna mentre per restano fuori per propria scelta dalla prima fase il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca e la Grecia) per sei mesi. Poi dal 1° marzo successivo, si approderà definitivamente e unicamente ad Eurolandia.

In ogni caso – ed è bene scomodare la psicologia – bisogna ricordare che, il comportamento umano, prima ancora degli effetti di legge, è la somma di una lunga serie di “percezioni”che lo orientano nella quotidianità. E’ quindi difficile aprioristicamente valutare gli effetti che produrrà tra due anni l’adozione dell’Euro, ma ben più difficile sarà rendere questa operazione indolore, se non vengono spiegati chiaramente i fini che, questa operazione complessa, si prefigge di raggiungere. Siamo sempre più critici verso le innovazioni ed è quindi doveroso, almeno per chi ne ha la responsabilità, prevenire con dovizia di informazioni ogni domanda possibile. Questo almeno per contenere l’inevitabile turbolenza (prevedibilissima) che tutti i mercati vivranno per almeno qualche settimana, non esimendo da questo contesto le Agenzie di Viaggio. A proposito di queste bisogna considerare che esse sono gli intermediari tra i singoli clienti ( ed il mare di percezioni che lo accompagna) , e organizzazioni economiche ben più preparate e scaltre rispetto al fenomeno in questione. Per evitare che la “macchina” si inceppi, quindi, è proprio sull’elemento cliente che bisognerà operare affinché l’effetto “sorpresa” contenga il minor numero di incertezze possibili. Invece sanno bene come fare i tour operator che, nei loro business, usano da anni una valuta unica come il dollaro americano. Ora dovranno solo fare i conti con una concorrenza sicuramente più agguerrita, dove il cliente, in ogni caso, avrà sempre di più gli onori dell’ospite, come poi è giusto che sia.

La variabile dipendente del “successo Euro” coinciderà sempre di più con i benefici aggiuntivi che l’utente riuscirà a percepire e ad avere da questa innovazione. Come confrontare nella pratica i benefici attesi dagli utenti a fronte della dilagante percezione di confusione? Questo è l’arduo compito che dovranno affrontare i singoli operatori ( ma se si consorziano è meglio) veicolando fin da ora dei pacchetti simulati con “giochi di viaggio” dove, l’utente, potrà toccare con mano i vantaggi derivanti dall’Euro (vedi pagina seguente).

Dopo l’introduzione del Trattato di Schengen e il conseguente abbattimento delle frontiere, vediamo intanto nel concreto cosa succede fin dai prossimi giorni tra gli 11 Paesi aderenti all’Euro. Intanto dal 1° gennaio di quest’anno la parità fra le rispettive monete è bloccata. Ciò significa che, quando si dovrà cambiare le lire con le Pesetas spagnole o con i Franchi lussemburghesi, il valore di cambio sarà certo a monte e dovremo solo tenere conto, per valutarne la convenienza, delle spese bancarie che ogni istituto applicherà in maniera diversa. Fatto importantissimo questo, che ci risparmia dal così detto “rischio cambio”.

Infatti, in passato, dovendo fare un lungo viaggio in diversi paesi dell’Unione Europea, cercavamo di cambiare valuta con anticipo anche rispetto a Paesi che avremmo percorso diversi giorni dopo questo anche a causa della scarsa fiducia di cui godeva la nostra Lira. Questo pericolo, dal prossimo primo gennaio 2000, non esisterà più. In ogni banca sarà effettuato un doppio calcolo e si procederà virtualmente a convertire le lire in Euro e successivamente a riconvertire questa valuta in quella del paese che più ci interessa. Tutto ciò avverrà a cambi fissi e saranno le sole spese di ufficio a determinare i maggiori costi. Attenzione però perchè entro il 30 giugno del 2002 (non aspettiamo però l’ultimo momento), bisognerà riconvertire ogni valuta nazionale in Euro. Allora, solo alcuni speculatori occasionali rimpiangeranno la vecchia valuta:

L’Euro e le sue tappe
L’abbreviazione ufficiale della moneta è “EUR” ed il suo simbolo è rappresentato da una “E” maiuscola barrata in senso orizzontale da due linee parallele.

Il 1° gennaio 1999 l’Euro inizia ad avere corso legale e viene stabilito, per ogni Paese aderente, il tasso di cambio fisso con la nuova moneta. Le emissioni di titoli del debito pubblico iniziano ad essere espresse in Euro e le operazioni bancarie vengono effettuate sia nella moneta locale che nella nuova valuta. A livello internazionale vengono emessi i travel ceque in Euro. Gli enti erogatori di servizi pubblici come il gas, la luce o la telefona in generale e le banche emettono fattura e estratti conto con la doppia valuta. Questo accade anche per alcuni lungimiranti esercizi commerciali che hanno adeguato i cartellini dei prezzi favorendo trasparenza e maggiori opportunità di calcolo e quindi confronto in particolare per gli stranieri. Agevolazioni si hanno anche per i pagamenti effettuati con carta di credito.

In tutti i Paesi dell’U. E., dai primi giorni del 2000, sarà possibile spendere pagando nella valuta che si preferisce, scomodando sempre meno la calcolatrice. Questo motivo lascia pensare che l’Euro entrerà in vigore, effettivamente, ben prima delle scadenze stabilite. Il suo utilizzo come moneta bancaria, anche se non circolante è, infatti, destinato a prendere velocemente piede, grazie anche al contributo che gli esercizi turistici saranno in grado di fornire magari senza storcere il naso perchè (e chi ha lavorato soprattutto nelle reception degli alberghi lo sa) , cambiare valuta al turista, soprattutto di domenica o nei giorni festivi, rappresenta un business. Pagando con la carta di credito non ci sarà alcuna differenza, né nei costi, né nel successivo cambio in lire al momento di provvedere all’addebito sul nostro conto. La scelta di pagare in Euro con la nostra carta di credito potrebbe invece aiutarci a prendere confidenza con la nuova moneta ma non solo. Infatti, a viaggio avvenuto, potremmo confrontare gli scontrini fiscali e le ricevute per confrontare il variare dei costi su merci e servizi simili da uno stato all’altro. Se la carta di credito si è rivelata utilissima per evitare cambi talvolta troppo pesanti tra la lira e la moneta locale, ora diventerà uno strumento sempre più indispensabile.

Il 1° gennaio 2002 (questa scadenza però potrebbe però essere anticipata): l’Euro inizierà a circolare e si sostituirà gradualmente alle valute nazionali.

Il 1° marzo 2002 negli 11 Paesi aderenti all’Euro circolerà solo la nuova valuta mandando fuori corso tutte le singole monete nazionali. Le vecchie monete potranno essere convertite in Euro solo agli sportelli delle Banche centrali. Allora sentiremo per molto tempo dire “ si stava meglio quando cerano le lire” ma non dovremmo farci caso: anche da questo modo di dire potremmo capire di essere in quella Italia dei tardoni dove l’innovazione, a qualsiasi titolo, decolla con molta e forse anche troppa fatica.

di Valentino Castaldo

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