Il rapporto biennale dell’ISTAT
Da alcuni anni in Italia si comincia a ragionare di ambiente al di là dell’ideologia: vi sono rilevazioni di indicatori e comparizione statistiche dei dati che consentono una riflessione meno emotiva e più documentata in base alla quale è possibile definire una politica organica di interventi. Anche le politiche per il turismo – soprattutto a livello di amministrazioni locali – vengono orientate, da qualche tempo, ad una maggiore consapevolezza dei problemi ambientali assunti come elementi centrali della “qualità del soggiorno”.
Questa assunzione diffusa di responsabilità è stata certamente favorita dalla documentazione elaborata e messa a disposizione dal nostro istituto di statistica: il “Rapporto sullo stato ambientale” pubblicato ogni due anni dall’ISTAT, infatti, oltre ad essere uno strumento di analisi e di riflessione sulle condizioni del nostro paese, può essere considerato anche uno strumento di politica per il turismo, sia a livello locale sia a scala regionale o nazionale.
Dall’analisi di dettagliate rilevazioni, attuate dalla rete di monitoraggio della pubblica amministrazione e degli istituiti di ricerca scientifica, emerge un quadro chiaro e ricco di informazioni, che vedono principalmente sull’interazione tra il fattore umano e quello ambientale. Il volume contenente il Rapporto, infatti, – articolato in cinque sezioni che descrivono le caratteristiche culturali dell’ambiente, il suo stato, la sua gestione e la stessa percezione dei problemi ad esso relativi – è suddiviso in quindici capitoli, arricchiti di tavole, grafici e note informative di carattere legislativo, che attraversano e approfondiscono una vasta gamma di argomenti di grande interesse pubblico: dalle aree protette alla gestione dei rifiuti, dalla radioattività presente nelle sostanze alimentari alla classificazione del territorio, con ampi riferimento alle leggi, alle modalità di intervento e alla risoluzione dei problemi concreti.
Un’interessante analisi degli insediamenti abitativi descrive inoltre l’evoluzione della popolazione e la sua distribuzione nel territorio, mentre in capitoli separati vengono illustrate l’utilizzazione della superficie agricola, le fonti energetiche e i loro consumi, l’attività industriale e il suo impatto con l’ambiente.
Sintesi conclusiva dell’indagine sulla relazione tra comunità umane e territorio, l’ultimo capitolo tratta infine le forme della percezione dei fattori ambientali da parte dei nuclei familiari – con specifici riferimenti alla vivibilità e alla fruibilità del territorio – e da parte degli esercizi pubblici riguardo al rumore, al traffico, alla facilità dei collegamento e dei parcheggi. Tutto ciò, in relazione alla crescente sensibilizzazione verso i problemi della lettura dei dati ambientali anche da parte dei “non addetti ai lavori” ed agli studi condotti dall’Istat sulla vita quotidiana della popolazione italiana.
ISTAT . Statistiche ambientali – Collana Annuari, 1998