Programma U.E. “Leonardo” esperienza concreta in Italia con il Progetto D.I.O.N.I.S.O.

Nell’ambito delle politiche comunitarie per la formazione professionale, uno dei programmi di attuazione adottato dal Consiglio dei Ministri dell’U.E. e che ha trovato, in Italia, ambiti di applicazione anche nel settore turistico è il programma “Leonardo da Vinci”. Il programma adottato per un periodo di 5 anni (1995-1999) , con l’obiettivo primario di sostenere lo sviluppo di politiche e di azioni formative innovative negli Stati membri attraverso la promozione di progetti formativi, in contesti di partenariato transnazionale con la partecipazione di soggetti imprenditoriali, ha inteso realizzare l’azione comunitaria nel campo della formazione professionale.
Il programma ha dato così priorità alla logica di sostegno ai progetti tendenti a rendere l’azione formativa quanto più rispondente alle reali esigenze del mercato di lavoro e ai processi miranti ad individuare azioni di sistema basate sull’analisi del fabbisogno formativo settoriale tenendo conto anche della spendibilità dei nuovi profili professionali individuati.
I risultati dei progetti sostenuti dal programma “Leonardo da Vinci” sono, quindi, moduli formativi, sostenuti dal lavoro di più soggetti appartenenti a più aree geografiche dell’U.E., sottoposti in seguito al vaglio di una Commissione speciale che ne decreta, per approvazione, la loro adozione in tutto lo spazio europeo. In altri termini un primo passo per la creazione di uno strumento formativo comune – teso alla formazione e alla crescita professionale dei cittadini europei, che tenti di definire nuovi percorsi e di mettere ordine nell’offerta formativa polverizzata che ogni singolo paese, individualmente, promuove e realizza soprattutto con l’uso dei Fondi strutturali.

Fin qui il quadro di riferimento del programma comunitario nella sua impostazione generale, ma poi – forse sulla base di una coincidenza di denominazione, l’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci” di Roma, con la sua sezione Professionale per il turismo, ha promosso una realizzazione concreta del programma. Con una ricerca che e stata attuata insieme con altri istituti di Roma e dei Castelli romani, con altre scuole di Atene e Barcellona e con la partecipazione di alcuni comuni a vocazione turistica.
Al Progetto pilota è stato assegnato, il nome “D.I.O.N.I.S.O.” che è anche l’acronimo dei punti qualificanti del programma didattico (vedi quadro) perchè individua un modello per la nuova figura professionale denominata “Assistente al Direttore d’impresa turistica”.

Il progetto, maturato ed elaborato nel 1999, ha seguito alcuni step per giungere all’obiettivo di definizione del modello formativo:
1) esame ed analisi delle tendenze nel campo turistico;
2) indagine sui fabbisogni reali del mercato in termini di nuove professionalità:
3) definizione del tipo di conoscenze, abilità e know how che queste nuove professionalità richiedono:
4) creazione ed organizzazione di un curriculum tenendo conto degli stimoli emersi dalla ricerca e dai partner.

La progettazione formativa è stata, quindi, preceduta da un’attività di ricerca sul campo tesa a verificare le esigenze del mercato del turismo sia sotto il profilo dei fabbisogni di figure professionali, sia sotto il profilo dei fabbisogni formativi. Le attività sono state condotte da un complesso di partners costituito da istituzioni scolastiche, centri di formazione, enti locali ed imprese al fine di disporre di un ampio ventaglio di competenze il cui rapporto ha qualificato la progettazione rendendola dinamica e flessibile. Le scuole coinvolte hanno accumulato le capacità progettuali, esaltando lo spirito di collaborazione e la condivisione di tecniche di analisi, progettazione e programmazione degli interventi formativi rispetto alla diffusa logica di concorrenza tra istituzioni, giocando un ruolo importante per stimolare nuove strategie di apprendimento per pianificare nuovi curricula e per coniugare le concorrenze degli studenti con i bisogni del mercato turistico europeo.
Dall’altro canto, gli enti locali hanno partecipato all’attività progettuale complessiva apportando le proprie competenze specifiche in ordine alla gestione del territorio sotto il profilo delle politiche attive del lavoro, fornendo al gruppo di lavoro indicazioni sulle esigenze locali in termini di fabbisogni occupazionali correlate alle esigenze del mercato turistico specifico. L’insieme dei partners ha messo in campo tutto il know how posseduto al fine di costituire esperienza da rendere disponibile in contesti simili a quello del territorio esaminato, o comunque, in condizioni riconducibili a quelle sperimentate.

Destinatari del modello formativo messo a punto, sono sia gli studenti diplomati – senza distinzione di corso di studi seguito – sia i dipendenti delle imprese del settore turistico con un’anzianità di almeno 2 anni. Le modalità di accesso prevedono il superamento di un test d’ingresso teso a verificare il possesso dei prerequisiti linguistici e di economia aziendale. Il risultato atteso dalla realizzazione dell’intervento è la formazione in uscita di una figura professionale multiskills, in grado di operare in differenti contesti operativi aziendali, di piccole e medie imprese, affiancando il management d’impresa e interagendo con l’intera filiera produttiva.
Una figura altamente specializzata ma caratterizzata da un’ampia flessibilità e trasversalità, anello di raccordo fra il management e coloro che svolgono mansioni esecutive, con accentuate competenze relazionali da utilizzare in contesti fortemente dinamici e con alti livelli di incertezza tipici del lavoro nel settore turistico.
Il modello formativo quindi – riconducibile a metodologie di formazione continua lungo tutto l’arco della vita lavorativa da realizzare con il coinvolgimento di diversi attori sociali e con un forte impianto di tirocinio un aziende – è costituito da un intervento di 1.500 ore delle quali 860 destinate al trasferimento di contenuti teorici – e 640 ore alla pratica da svolgere in azienda. Da notare come l’impostazione dei moduli, nella logica di rispondere all’esigenza di formazione continua, per i lavoratori già occupati, prevede l’accesso diretto a specifici moduli per l’implementazione delle competenze piuttosto che l’obbligo di partecipazione all’intero corso.

La figura professionale individuata, del resto, può trovare ambiti di impiego con tipologie contrattuali che spaziano dal lavoro subordinato – come mansioni di quadro o dirigente intermedio- al lavoro parasubordinato – come “lavoratore atipico” – oppure come lavoratore autonomo – con attività libero-professionale di consulenza aziendale – o infine come imprenditore per la fornitura di servizi alle imprese turistiche.

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