Percorsi naturalistici nelle aree metropolitane

Il ruolo della provincia nella informazione ambientale

Volendo offrire uno spaccato delle iniziative intraprese dall’Amministrazione negli ultimi due anni e, in particolare, di quelle che sono le prospettive future, è opportuno premettere che la legge n.4 del marzo 1997 ha determinato l’attribuzione alle Province di alcuni funzioni, quali quella della gestione delle aree naturali protette di interesse provinciale, di rilevamento sistematico, di recupero e di riassetto dei fenomeni di degrado degli ambienti naturali e di educazione e di informazione ambientale.

Inoltre, la legge quadro di revisione della L.R. n.46/77 attualmente i fase di rielaborazione, oltre a dar vita a nuove aree protette,individua alcune riserve naturali di interesse provinciale, come quella de Monte Soratte, di Monte Catillo, di Nomentum, della Macchia di Gattaceca e della Macchia del Barco.

In sostanza, in questa prima fase di riordino e di messa a punto della legislazione regionale, si è soprattutto cercato di dare una risposta alle aspettative ed alle richieste dei soggetti, pubblici e privati, che operano sul territorio per la salvaguardia dell’ambiente.

Quanto all’amministrazione provinciale, il primo ambito di impegno ha riguardato i finanziamenti concessi agli Enti Parco dell’Appia Antica, dei Castelli Romani, dei Simbruini e dei Lucretili, per i progetti rivolti alla conoscenza ed alla valorizzazione di queste aree, attraverso la produzione di materiale divulgativo (mappe, video ed ipertesti) e la tabellazione dei sentieri, con l’intento di offrire un’occasione concreta di conoscenza di queste realtà, finalizzata alla creazione di un turismo diverso e più consapevole.

Nuove occasioni di fruizione

Tra i progetti mirati alla promozione di nuove occasioni di fruizione e di tutela della biodiversità, di cui è ancora così ricco il nostro territorio, si può citare il caso dello studio affidato al Centro di Biologia Marina Anthon Dohrn di Napoli, sulla base del quale si intende chiedere l’istituzione di un’oasi blu, nel tratto di mare antistante la riserva naturale di Tor Caldara, nei pressi di Anzio. La creazione di una significativa zona di ripopolamento offrirà anche l’occasione per riprodurre un turismo più qualificato in un’area altrimenti caratterizzata dal degrado ambientale e da un forte impatto antropico.

Altrettanto interessanti, sia sotto il profilo della salvaguardia delle specie che in un’ottica di sviluppo della pratica di birdwatching, sono anche le esperienze intraprese, sui Monti della Tolfa e nella Riserva Naturale di Canale Monterano, dalla Cooperativa Agrifoglio per la tutela del nibbio, dal Comitato Italiano Protezione Rapaci per la tutela del capovaccio, e dall’Università Agraria della Tolfa e Cooperativa Darwin per la tutela del biancone.

Dopo alcuni anni, poi, l’amministrazione Provinciale si sta impegnando per riuscire a salvare la palude di Torre Flavia, ultimo lembo di duna con retrostante zona umida, recentemente istituita dalla Regione Lazio come monumento naturale (Decreto del Presidente della Giunta Regionale 24 marzo 1997 n,613) ed assegnata in gestione alla Provincia di Roma. Questi 37 ettari di proprietà dell’A.R.S.I.A.L. (Agenzia Regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Lazio), al confine tra i Comuni di Ladispoli e di Cerveteri, possono rappresentare,insieme ad altre aree come Palo e Macchiatonda, un importante veicolo di riscoperta del litorale laziale dei primi decenni del secolo, oltre a costituire un sito di importanza comunitaria, come zona di sosta e di passaggio degli uccelli migratori.

Inoltre, una serie di collaborazione con gli altri Assessorati, in particolare con quello alla Cultura, ha prodotto alcune pubblicazioni in via di stampa relative a realtà di carattere naturalistico, storico e culturale di aree come quella dei Monti Ruffi, del Parco della Valle del Treja e della Riserva Naturale Tevere Farfa (I Monti Ruffi – Ambiente, natura e territorio – 1998; Montegelato -Mazzano Romano- Stratigrafia storica di un sito della campagna romana – 1998; Verso un ecomuseo – Il Tevere custodito didattica ed ecomuseo – 1998),con l’attiguo Parco didattico di Nazzano, di sicuro supporto e di stimolo anche per il turismo scolastico.

Un’indagine sul fabbisogno formativo ed imprenditoriale del settore turistico

All’interno del parco dei Monti Lucretili, poi, un progetto finanziato dall’Assessorato alle Attività Produttive e alla Formazione, intende promuovere un’indagine sul fabbisogno formativo ed imprenditoriale del settore turistico, per valutare le potenzialità del sito nell’ottica dello sviluppo di quelle attività ecocompatibili che, dall’agriturismo all’artigianato, dall’escursionismo all’allevamento, dalla ricerca scientifica alla riscoperta dei beni culturali e del turismo didattico, possono rappresentare un elemento di supporto per le comunità locali, in linea con gli indirizzi di governo del territorio. Tale progetto, successivamente esteso al Parco dei Simbruini, è stato presentato alla Regione Lazio in relazione agli Obiettivi 3 e 4 dei fondi strutturali.

Su questa stessa linea, si collocano anche alcuni progetti, adottati nell’ambito del “pacchetto Treu” relativi alla formazione di operatori per la gestione delle aree protette di interesse provinciale, delle aree litoranee del lago Bracciano e di due progetti, uno di tipo naturalistico, culturale e produttivo sui Monti della Tolfa, e l’altro, di archeologia subacquea, all’interno dei comuni di Anzio e di Nettuno. Sempre nell’ottica che vede le aree protette come occasione di lavoro, di tutela della natura e di riscoperta e valorizzazione delle identità delle popolazioni locali, si inserisce il progetto relativo alla “Strada dei vini, promosso dalla Provincia di Roma e dalla Camera di Commercio per veicolare
gli aspetti gastronomici, artigianali, culturali e produttivi della zona dei Castelli Romani.

Alla Comunità Europea, inoltre, sono stati presentati una serie di progetti che vanno dal percorso naturalistico lungo gli antichi sentieri della Valle dell’Aniene, al recupero ed alla segnalazione di un percorso didattico-naturalistico all’interno del Parco dei Lucretili. Infine, un’iniziativa relativamente recente è stata promessa anche da Life Natura per la riqualificazione ambientale del lago Albano, meta turistica di particolare richiamo e di forte impatto antropico dell’hinterland romano, mentre un progetto di Ecos Ouverture prevede la realizzazione di una partnership europea finalizzata alla creazione di pacchetti di turismo qualificato (pacchetti verdi), destinati soprattutto ai Paesi nordici come Svezia, Finlandia e Norvegia, particolarmente sensibili alle tematiche ambientali.

Negli ultimi anni, poi, sono anche state sperimentate alcune tematiche relative all’educazione ambientale ed al turismo scolastico. Sotto questo profilo, ad esempio, accanto alla ormai ultradecennale esperienza del Parco didattico di Nazzano, attiguo alla riserva Tevere Farfa, il coinvolgimento del mondo della scuola attorno al più recente progetto Tevere in linea, come quelli relativi al bosco di Gattaceca e dell’area dei Monti della Tolfa, conferma l’interesse per il tema dell’educazione ambientale. Pertanto, nella convinzione che solo incidendo sulla formazione delle nuove generazioni e sui soggetti che abitualmente partecipano alla vita quotidiana, sia possibile ritrovare un giusto rapporto con la natura, si è voluto dare particolare impulso, anche sul piano dei finanziamenti, ai progetti di educazione ambientale presentati, in modo organico, da associazioni, scuole, cooperative ed enti, selezionati con apposito bando, per coinvolgere le scuole di Roma e province nella conoscenza del territorio e delle sue valenze (sono stati finanziati dall’Amministrazione Provinciale con i bandi 1996 – 1997 -1988 quaranta progetti per un importo complessivo di un miliardo).

Ovviamente, il potenziamento o la realizzazione di strutture ricettive come le foresterie, gli ostelli o i centri visita, potrebbe stimolare la promozione di una serie di iniziative che, dalle settimane verdi, ai campi scuola, agli stage per insegnanti ed operatori, contribuirebbe alla diffusione di un turismo scolastico di tipo stanziale in grado, tra l’altro, di supportare meglio le economie locali.

Riequilibrio del territorio

Infine, tra gli intenti ribaditi nello schema di P.T.C. della Provincia di Roma, è prioritario il raggiungimento di un riequilibrio del territorio che, in un contesto così ricco di testimonianze, non può che avvalersi delle opportunità offerte da una corretta gestione dei beni culturali ed ambientali. L’obiettivo è ovviamente quello di convertire un territorio compromesso, riscoprendone le sue potenzialità naturali per coniugarle con occasioni culturali sempre più appetibili e specializzate, anche attraverso l’instaurazione di una sempre più stretta collaborazione con gli enti e le realtà locali, in modo da indurre una fruizione turistica qualificata, consapevole e presente lungo tutto l’arco dell’anno.

In particolare, l’avviso della concessione di contributi, che ha visto la partecipazione di soggetti sia pubblici che privati, ha consentito di finanziare tra l’altro nel territorio provinciale, una serie di progetti come l’attivazione di un centro informativo e di un centro di documentazione nel Podere Rosa, alle porte del parco di Aguzzano, la realizzazione di un laboratorio didattico dalla Coop.CREA, la produzione di ipertesti per il Parco archeologico dell’Appia Antica e le aeree protette nel territorio provinciale, uno studio vegetazionale promosso dalla Coop. PANGEA, nell’area del litorale nella zona del fosso “Tre Denari”, e la riqualificazione di un’oasi gestita dal WWF, sulle sponde del Tevere, davanti al Ministero della Marina.

di Anna Rebecchini
Assessorato all’Ambiente della Provincia di Roma
Servizio Natura ed Aree Protette

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