Le iniziative di confronto tra operatori turistici – che pure sono tantissime – sono incentrate generalmente su temi di carattere politico-sindacale o vengono organizzate per affrontare problemi molto specifici, prevalentemente collegati alla commercializzazione o a singoli aspetti dell’organizzazione aziendale.
Non sono molte, al contrario, o mancano del tutto, le occasioni di confronto o meglio di riflessione collettiva sui problemi di carattere più generale (come l’analisi dei trends e degli scenari), o di carattere trasversale come (come le tematiche di marketing management), che non riguardano una definita area di affari o un’area del contesto organizzativo dell’azienda.
Dobbiamo notare che in tutti gli altri settori produttivi non mancano le occasioni serie per riflettere, confrontando esperienze ed acquisendo quelle conoscenze che permettono agli imprenditori di muoversi in maniera più consapevole in un mercato che cambia. Ma gli imprenditori turistici costituiscono un pò un mondo a sé: si incontrano generalmente in occasione delle varie borse o dei workshop, si riuniscono in assemblee di categoria, si scambiano qualche opinione e molte pacche sulla spalla in occasione di tantissimi, inutili convegni indetti dai soggetti più disparati per dibattere su temi generalmente tanto originali quanto astratti.
La verità è che si parla molto di turismo, ma ci si confronta poco sui problemi delle attività economiche collegate – direttamente o indirettamente – al soddisfacimento della domanda turistica: è questo il motivo, forse, che ha condannato all’insuccesso le poche e timide iniziative seminariali che, negli ultimi tempi, sono state organizzate da enti ed istituzioni di indubbia autorevolezza, e che sono state disdette, talvolta all’ultimo momento, per mancanza di partecipanti.
Questo forum promosso da “Azienda Turismo”, (rivista a carattere formativo) e da Tourmanagement (società di consulenza di marketing emergente) riflette la stessa esigenza che ha motivato altre “giornate di studio” che purtroppo non hanno avuto successo, e nonostante ciò ha voluto scommettere sulla sensibilità degli operatori anche in presenza di condizioni assolutamente sfavorevoli e, se mi è consentito, di una promozione lacunosa dell’iniziativa e di una organizzazione un pò sfacciata.
Ma siamo convinti che il settore del turismo ed i suoi operatori – sia privati sia pubblici – avvertono la necessità di analizzare e conoscere meglio ciò che avviene intorno a loro, sottraendosi per un momento all’affanno dell’attività operativa di ogni giorno. Non ci aspettavamo quindi, un grande successo di partecipazione, ma non è questo che conta: l’edizione “zero” di Tourmaketing rappresenta una sperimentazione per una iniziativa che sarà ripetuta nei prossimi anni, ogni anno con un tema diverso, proprio perchè siamo convinti della validità della formula adottata.
Siamo convinti, cioè, che gli operatori turistici debbano andare al di là delle conoscenze specifiche che già possiedono e che possono acquisire una capacità più articolata di lettura degli aspetti economici, aziendali e di mercato connessi con il fenomeno della mobilità turistica. O della mobilità delle persone comunque motivata, che porta in ogni caso reddito alle strutture turistiche di servizio, di accoglienza, di ospitalità.
Quando gli affari del turismo andavano bene e il settore era in espansione, le imprese tendevano a moltiplicare o a potenziare ogni funzione aziendale, lasciandola però com’era. Oggi non è più così e le strutture imprenditoriali sono chiamate a competere offrendo una qualità diversa e più soddisfacente del prodotto-servizio: per conseguire questo obiettivo servono persone orientate non tanto alla specializzazione quanto all’integrazione, capaci di fissare obiettivi articolati, di gestire le poche risorse su una pluralità di linee di intervento.
Proprio per questo, il Forum Tourmarketing ha l’ambizione di stimolare ciascuno ad uscire dalla propria nicchia di specializzazione, dalla specifica area di competenza, per cogliere il senso dei processi diversificati e complessi che l’operatore turistico si trova davanti. E siamo convinti che questo problema si ponga non solo per l’imprenditore ma anche per l’operatore pubblico che può svolgere un ruolo molto importante nella costruzione del “prodotto turistico”: entrambi devono saper essere un pò esperti di comunicazione, un pò responsabili di organizzazione aziendale e di programmazione territoriale.
Ciò soprattutto nella fase in cui si fa più difficile la crisi turistica ma si aprono – contemporaneamente – delle concrete prospettive di superamento della più generale crisi economica, ormai al punto di inversione del ciclo: non vorremmo che quando il vento riprenderà a soffiare, la barca del turismo si troverà governata da marinai incerti, sfiduciati o impreparati.
Certo la crisi del turismo non va sottovalutata: nel nostro paese essa assume caratteri strutturali che si aggiungono ai fattori congiunturali, ma sarebbe suicida se gli imprenditori del settore assumessero una posizione attendista perchè, dopo la selezione naturale determinata dal protrarsi della situazione sfavorevole, all’uscita dalla crisi ci sarà comunque una maggiore concorrenza ed una nuova e forse più incisiva selezione che espellerà dal mercato le strutture meno competitive.
E questi sono, dunque, gli aspetti che il Forum Tourmarketing di quest’anno vuole affrontare con il tema significativo “Superare la crisi”. Non per fornire ricette (che non ha nessuno!) ma per analizzare in maniera problematica e trasversale i diversi percorsi che possono essere intrapresi, in ogni campo e per i diversi comparti del settore.
Al di là degli atteggiamenti difensivi che in questa fase, com’è naturale, sono prevalsi, vogliamo ragionare tutti insieme sulle opportunità di “aggredire il mercato” per fare in modo che il nostro territorio turistico e il nostro sistema imprenditoriale diventino più competitivi e possano riconquistare quelle quote di domanda che sono compromesse, ma non sono state perdute definitivamente.
di Giuliano Faggiani
