Il parco dell’arcipelago di Cabrera

Esperienze straniere

La società attuale mostra un interesse crescente verso un ambiente di qualità. Presi da una quotidianità sempre stressante, con il 90% della popolazione concentrata nelle grandi città, dove il rumore, l’inquinamento atmosferico e la mancanza di spazio vitale sono gli eterni compagni d’avventura, è del tutto logico che si cerchi, sempre di più, una soluzione per uscire da questa situazione.
Il contatto con la natura diventa allora la via di fuga preferita dai popoli cosi detti sviluppati, nel tentativo di godere di qualcosa che li allontani dalla realtà di ogni giorno.
Gli spazi naturali protetti servono appunto a facilitare questo contatto e, nello stesso tempo, a difendere quei valori naturali che sentiamo sempre più minacciati.
Tuttavia, la continua e progressiva occupazione umana del territorio, in un’Europa sviluppata e sovrappopolata, ha ridotto gli spazi in cui è ancora possibile incontrare una natura in buono stato di conservazione e, dunque, rappresentativa di quel valore, anch’esso sempre più in pericolo, che si riconosce nel concetto di biodiversità. Ed è proprio questa scarsità di spazi ad accrescere il valore degli interventi di conversazione della natura come della domanda di risorse da parte del cittadino.
Ciò ha fatto sì che, in alcuni casi, la creazione di uno spazio naturale protetto sia avvenuto più per le pressioni dell’opinione pubblica, che per esclusive ragioni di tutela del territorio, inducendo nell’errore di dimenticare che il godimento di queste risorse da parte dei cittadini non può basarsi sul consumo di un bene la cui disponibilità è così limitata.
Pertanto, se alla pianificazione effettuata uniamo la logica secondo cui quanto migliore è la qualità dell’area e delle sue risorse naturali, tanto maggiore sarà la domanda o l’interesse della gente, ci troviamo obbligati a rendere progressivamente più agili e precise le nostre politiche di protezione delle aree naturali.
Questo è il caso dei parchi nazionali che, per il valore del loro patrimonio naturale e per i particolari sistemi di protezione adottati, si inquadrano nella categoria II delle aree protette della UICN.
Ciò significa che si tratta di superfici di relative estensione, poco o nulla alterate dall’azione umana, per quanto attiene alla conservazione dei suoi valori naturali ed alla possibilità per le persone di fruire, senza metterne a rischio la conservazione.

Naturalmente, anche attraverso la promozione effettuata dai mezzi di comunicazione, la creazione di un parco nazionale comporta un aumento del numero dei visitatori. Nella maggior parte dei casi, questa pubblicità viene incoraggiata sia dall’amministrazione che gestisce il parco, sia dai comuni che circondano l’area protetta, in quanto i visitatori rappresentano per le comunità locali una importante fonte di guadagno. In nessun caso, tuttavia, il numero dei visitatori supera l’effettiva capacità di accoglienza del parco.
A titolo di esempio, basta mettere a confronto il numero dei visitatori, con il numero di ettari di superficie dei parchi nazionali spagnoli.
Nel caso dei parchi nazionali marittimi, o marittimo-terrestri, il problema non cambia, se non per
il fatto che la domanda tende a concentrarsi nei mesi estivi, quando le condizioni climatiche consentono di godere meglio delle risorse del mare.
Sennonchè, l’apparente vantaggio dovuto all’assenza, per la maggior parte dell’anno, della presenza umana, si trasforma in un inconveniente quando si consideri che il turismo europeo preferisce le zone costiere come luogo di vacanza, sottoponendole, nell’arco di una sola stagione, ad un carico antropico sproporzionato rispetto alla loro capacità di accoglienza.

Conservazione e uso delle risorse

Il parco nazionale marittimo terrestre dell’Arcipelago di Cabrera è, tuttavia, un esempio di come poter coniugare la conservazione e l’uso delle risorse anche in un’area protetta che sorge in corrispondenza di una delle destinazione turistiche più importanti del Mediterraneo Occidentale.
Nel momento in cui il parco è stato creato, sapevamo che avremmo avuto a che fare con due modalità d’uso delle risorse naturali.
Si trattava, da un lato,di un uso diretto delle risorse che, per quanto inopportuno, non poteva essere eliminato. In altri termini, la creazione di un parco nazionale non può imporre un cambiamento radicale delle abitudini di vita delle popolazioni locali. Occorreva pertanto coniugare il rispetto di queste tradizioni con esigenze della tutela ambientale.
Nel caso di Cabrera, l’unica forma di sfruttamento esistente era la pesca, limitata, per legge, a quella normalmente praticata dai pescatori artigianali e professionali che da sempre operavano in quel mare. La pesca sportiva e le attività dei pescherecci, a carattere non provatamente consuetudinario, furono invece vietate.
Quando alla seconda modalità d’uso, quella turistica, essa non presuppone, almeno in principio, un uso diretto delle risorse.
Lo sviluppo dei mezzi di protezione applicati a partire dalla legge sulla creazione del parco nazionale, si è basato su un esame attento degli usi e delle tendenze, in modo da poter intervenire prima che raggiungessero un livello superiore a quello sostenibile dal parco.
Nel caso della pesca, si è attuato un controllo delle attività basato sull’osservazione diretta del tipo di pesca e della sua intensità, riferita al numero delle osservazioni effettuate in ciascuna zona.
Ciò ha anche permesso di realizzare uno studio delle aree e dell’intensità della pesca, che tornerà utile, in seguito, per regolare meglio le attività praticate.
Fortunatamente, il rango di legge che è stato conferito alla normativa sulla protezione del parco nazionale, ha permesso di porre rapidamente un limite al numero massimo di visitatori e dei mezzi di trasporto collettivo (300), in modo da favorire visite non massificate e quotidianamente migliori.
D’altra parte, basandosi sul numero e sulle caratteristiche dei visitatori, nonché sul grado di fragilità delle differenti aree del Parco, si è stabilita una sorta di zonificazione, in cui queste stesse aree rimangono divise, ciascuna con un proprio grado di protezione. La zona di riserva rappresenta un caso a parte, essendovi consentito l’accesso solo per fini scientifici.
Nel caso del turismo nei parchi marittimi insulari, invece, l’accesso è possibile solo dal mare e ciò rappresenta un vantaggio, in quanto le imbarcazioni possono essere facilmente contate e controllate. In particolare, l’accesso può avvenire in forma individuale e collettiva, vale a dire con imbarcazioni di proprietà o turistiche, e le aspettative dei visitatori possono variare in funzione delle motivazioni di ciascuno.
Ne caso di Cabrera, la legge istitutiva obbliga a rilasciare un permesso ad ogni imbarcazione. Ciò consente di controllare le visite private e, quindi, gli accessi al parco.
Il diagramma relativo all’andamento delle presenze, mostra chiaramente che il numero delle visite è considerevolmente aumentato a partire dal secondo anno, il tempo necessario perché Cabrera potesse essere conosciuta e pubblicizzata dai mezzi di comunicazione, provocando la curiosità della gente. E questo incremento risulta evidente anche dall’osservazione dei dati relativi alle visite in gruppo.
In funzione delle caratteristiche di ciascun parco e degli interessi dei visitatori, si sviluppa quindi tutto una serie di infrastrutture,generalmente di tipo leggero, destinate all’uso da parte dei visitatori o a favorire la conoscenza dello spazio naturale.
Pertanto, a seconda dei mezzi e delle risorse umane di volta in volta disponibili per l’accoglienza, è possibile realizzare una distribuzione, sia spaziale che temporale, del personale, in modo da poter trattare un numero elevato di visitatori, senza concentrarli tutti, contemporaneamente, nello stesso luogo.
La gestione dei differenti servizi, potrà poi essere affidata all’amministrazione del parco, oppure data in concessione ad una impresa, in modo da lasciare che anche i privati partecipino ai benefici generati dalla creazione di un parco nazionale.

di Jorge Moreno
Direttore del Parco Nazionale di Cabrera (Isole Baleari -Spagna)

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