Una delle più importanti innovazioni della nuova legislazione sul turismo è senz’ altro costituita dalla introduzione dei “sistemi turistici locali” ed è evidente che queste aree omogenee potranno costituire uno strumento fondamentale per gestire le risorse turistiche superando la frammentazione degli interventi e assumendo pienamente la logica del turismo come sistema integrato di attività.
I sistemi turistici locali, promossi dagli enti locali attraverso forme di concentrazione con gli enti funzionali, le associazioni di categoria, con i soggetti pubblici e privati interessati, diventeranno destinatari delle risorse statali indirizzate al settore con lo scopo di favorire i processi di aggregazione tra le imprese, di attuare interventi intersettoriali e infrastrutturali, di sostenere progetti di innovazione e di riqualificazione.
Oltre a ciò, la logica che sottintende la definizione di sistemi turistici locali è finalmente in sintonia con l’impostazione degli interventi comunitari: sia le linee direttrici per l’utilizzazione dei Fondi Strutturali definite dalla Commissione Europea nel luglio 1999, sia le
Raccomandazioni del Gruppo ad alto livello sul turismo e sull’ occupazione indicano, tra gli strumenti necessari per uno sviluppo equilibrato e sostenibile del turismo, “l’incentivazione del partenariato tra singole imprese, della cooperazione tra settore pubblico e privato e del collegamento in rete, allo scopo di rafforzare l’integrazione dei vari servizi che fanno parte della catena turistica” oltre, ovviamente, all’ammodernamento delle infrastrutture turistiche e al miglioramento delle qualifiche e dei profili professionali.
L’introduzione dei sistemi turistici locali potrà dunque costituire un punto di riferimento importante per la gestione dei Fondi strutturali, che appare ancora insufficiente e inadeguata, non solo nel nostro paese, ma anche nel contesto europeo. Peraltro la Commissione Europea ha avviato recentemente uno studio sullo stato di utilizzazione dei Fondi strutturali nei settori del commercio e del turismo che dovrà consentire di rafforzare la crescita e la competitività delle imprese turistiche, di migliorare l’accesso ai servizi di supporto e di programmi comunitari, di attuare meglio gli obiettivi della politica regionale e della politica dell’occupazione definiti nell’agenda sociale.
Le specifiche competenze attribuite ai sistemi turistici locali, potranno rendere possibile una migliore utilizzazione dei fondi previsti in numerose iniziative e programmi comunitari. Per questo motivo riteniamo utile richiamare i principali strumenti, evidenziando le possibili integrazioni con le misure previste dall’art. 5 della nuova Legislazione sul turismo.
Programma Leader+:L’iniziativa ha come obbiettivo quello di incoraggiare, attraverso partenariati locali, la nascita e la sperimentazione di strategie pilota integrate di sviluppo del territorio rurale.
L’impostazione dei sistemi turistici locali appare perfettamente in sintonia con quella dei Gruppi di Azione Locale, strumenti di attuazione del programma Leader. I GAL si configurano infatti come associazioni di partner pubblici e privati impegnati, in una logica integrata e reticolare, in una strategia di sviluppo innovativo per un’area rurale.
Già nel passato il programma Leader ha avuto una notevole applicazione nel settore turistico: nel quadro del primo programma Leader, un terzo dei 217 GAL aveva inserito lo sviluppo del turismo rurale nei propri progetti.
L’attuale programma Leader+ può ulteriormente sviluppare tali linee, intendendo sollecitare “strategie pilota integrate di sviluppo del territorio rurale basate sul partenariato orizzontale e incentrate sulle nuove tecnologie dell’informazione, la valorizzazione dei prodotti locali, lo sviluppo delle risorse naturali e culturali”.
Programma Interreg: L’iniziativa potrà sviluppare l’integrazione dei sistemi turistici locali in un più ampio quadro europeo, favorendo la cooperazione transfrontaliera anche a livello di confini esterni e marittimi.
L’iniziativa ha già visto esperienze interessanti nel campo del turismo, sia per quanto riguarda le zone alpine, sia per le zone costiere dell’Adriatico.
Nel nuovo programma sono possibili utilizzazioni riferite a tutte e tre le sezioni di intervento (promozione aeree urbane, zone rurali e costiere in una logica di sviluppo sostenibile; sviluppo delle reti sia tradizionali che telematiche; integrazione e cooperazione tra le PMI).
Programma Urban : Gli interventi intersettoriali, infrastrutturali di riqualificazione urbana e territoriale trovano un punto di riferimento importante in tale programma, si per quanto riguarda gli interventi previsti – che hanno già visto positive applicazioni nel settore turistico – sia per la metodologia di intervento, fondata sulla compartecipazione tra pubblico e privato, in particolare con l’introduzione dei programmi integrati di sviluppo economico.
4° Programma pluriennale per le PMI : I processi di integrazione, di cooperazione e di innovazione tecnologica, assunti come obiettivi espliciti dell’attività dei Sistemi Turistici Locali potranno trovare un fondamentale punto di riferimento nel nuovo strumento comunitario di intervento per le PMI.
Già il precedente programma ha avuto interessanti applicazioni nel settore turistico. Un esempio è costituito dal progetto Net-Quality che prevede il sostegno al trasferimento delle migliori prassi di gestione e di adeguati strumenti informatici in modo da promuovere l’applicazione delle nuove tecniche di organizzazione del marketing da parte delle piccole aziende del settore turistico.
Sempre nel campo dell’innovazione tecnologica e dell’utilizzazione del marketing telematico, una importante esperienza in corso è quella del progetto PME Tour , volta a raggruppare e gestire in modo integrato l’offerta delle PMI del settore del turismo.
Altre possibilità potranno derivare dall’ attuazione del V Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico, che ha introdotto nuove possibilità per le imprese e i sistemi turistici, sia dal punto di vista della innovazione tecnologica e dei sistemi di comunicazione delle PMI turistiche sia per la qualificazione delle aeree turistiche e dei servizi di accoglienza.
Si segnalano infine due programmo relativi a due aspetti importanti dell’attività dei sistemi turistici locali: il sostegno all’introduzione di marchi di certificazione ecologica e di qualità e l’offerta integrata di beni culturali.
Per il primo aspetto si richiama il Life III, che tra i progetti innovativi miranti a identificare le buone prassi, ha previsto l’introduzione di marchi e loghi ecologici nel settore turistico, il turismo rurale e costiero, il turismo nelle aeree protette, il turismo e la mobilità.
Per il secondo aspetto si richiama il 1°Programma Quadro Europeo a favore della Cultura, interessante sia per le specifiche misure previste a favore delle attività connesse con il turismo culturale, sia per la logica a rete degli interventi fondati su “accordi di cooperazione culturale” che potranno vedere nei Sistemi Turistici Locali i protagonisti più significativi.
di Domenico Di Resta