Frequenze turistiche e politiche urbanistiche

Secondo alcune anticipazioni sul movimento turistico internazionale nell’anno 2000, sembra che l’Italia abbia riconquistato il secondo posto come area di destinazione dei flussi turistici. Già nel 1998, del resto, si era registrata una crescita dell’indice di notorietà delle località turistiche italiane e, nel 1999, anche un aumento dell’indice di desiderabilità, che certamente non era legato solo all’evento del Grande Giubileo.

Oggi, a consuntivo, possiamo dire che – al di là dei quantitativi – è certamente aumentato anche l’indice di gradimento, soprattutto per la capacità dimostrata dal nostro paese di saper accogliere un flusso così rilevante di turisti (e di pellegrini) provenienti da ogni parte del mondo. Ma in questo quadro, globalmente positivo, spicca la grande capacità che ha avuto la città di Roma nel saper gestire, sotto sforzo, l’accoglienza per 25 milioni di visitatori dall’estero e da tutte le altre regioni d’Italia.

In questo fascicolo speciale di AT, ci sembra utile concentrare l’attenzione su Roma, ma ritenendo limitativa un’analisi delle sole politiche di MKTG e della gestione dell’ospitalità durante l’anno giubilare, abbiamo pensato di riflettere soprattutto sull’organizzazione fisica della città in rapporto alla sua attitudine ad accogliere flussi crescenti di visitatori. Gli interventi, quindi, che sono stati realizzati e si possono realizzare non solo per potenziare la ricettività, ma anche per migliorare la sua fruizione e l’accessibilità.
Molto raramente gli operatori turistici e gli stessi esperti del settore si sono interessati alla “forma fisica” della città che, oltre ad essere la trama del vissuto quotidiano dei suoi abitanti, è anche il sedime dell’accoglienza turistica, e può rendere più o meno piacevole il soggiorno.
L’occasione del nuovo Piano Regolatore di Roma, quindi, che è stato elaborato tenendo conto espressamente anche delle trasformazioni d’uso del territorio determinate dagli interessi e dalle frequentazioni turistiche, ci consente di fare un’analisi particolareggiata di un’area metropolitana emblematica per la presenza di diffuse polarità attrattive e di una varietà di risorse suscettive di valorizzazione. Un’analisi che può rappresentare anche un panorama di confronto per gli operatori turistici e per le Amministrazioni Pubbliche delle nostre cento città conosciute (e desiderate) dai turisti di tutto il mondo.

Riflettere sulla città d’oggi e progettare quella di domani, individuando le linee della riqualificazione dello spazio urbano e del miglioramento dell’ambiente è, viceversa, un interesse precipuo degli operatori. I quali sanno bene che la domanda turistica internazionale si dirige, sempre più, verso le destinazioni urbane e metropolitane, le grandi capitali con la loro immagine multinazionale e le piccole città che competono attraverso il potenziamento della loro identità culturale. Immagine e identità che non si costruiscono con la promozione se non vi è, alla base, un prodotto e cioè l’insediamento urbano che, evolvendosi e arricchendosi di nuove valenze magnetiche, sa dialogare con l’immaginario turistico collettivo.
Per questo motivo, riteniamo che la politica urbanistica sia una precondizione delle politiche dello sviluppo turistico che questo numero speciale di AT sul Piano Regolatore di Roma possa contribuire ad una condivisione più generalizzata delle forti interazioni esistenti fra turismo e organizzazione urbana, interventi strutturali e marketing di prodotto.

Un ringraziamento a Laura Mandula, Augusta Proietti,Elisabetta Segna e Patrizia Tanzi,dirigenti dell’Assessorato al Turismo del Comune di Roma che ci hanno aiutato a realizzare questo fascicolo.

di Giuliano Faggiani

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