Autore: Paolo Corvo
Editore: Vita e Pensiero, 2007
Collana: Scienze del turismo – Contributi
Pagine 144
Tra gli aspetti più problematici che caratterizzano la società occidentale vi sono senza dubbio la crisi del soggetto e la conseguente difficoltà delle relazioni interpersonali, che determinano situazioni di profondo disagio e acuiscono la fragilità, pur costitutiva, dell’essere umano. L’individuo cerca intensamente di raggiungere la felicità, ma è fortemente centrato su se stesso e vive come se fosse sempre un turista, senza mai fermarsi per approfondire un rapporto e trovando solo piaceri immediati ed effimeri.
In effetti è un io fragile, insicuro, insoddisfatto quello che attende per tutto l’anno il periodo della vacanza e concentra su di essa aspettative e speranze, attribuendovi un significato profondo, di conquista di una nuova identità sociale nella creatività, nell’autorealizzazione, nello sviluppo di relazioni comunicative. La vacanza dovrebbe essere nelle intenzioni delle persone soprattutto un tempo di rapporti con un forte carattere simbolico, un luogo di ricupero dell’identità perduta nel tempo feriale e lavorativo. Ricercando il ben-essere fisico e spirituale e rincorrendo un vago ma intenso sogno di felicità, si attribuisce alla vacanza e al turismo una dimensione di festa, di tempo privilegiato, con i suoi riti e le sue cerimonie, dove tutto deve funzionare alla perfezione e nulla deve ricordare la grigia ferialità. In questa prospettiva gli ambiti privilegiati dai turisti sono quelli legati all’ambiente, al verde e all’aria aperta, dove praticare sport e godere le bellezze del paesaggio naturale; non manca l’attenzione per la dimensione culturale in senso lato, come nel caso degli itinerari enogastronomici che attraversano luoghi di produzione, ma anche monumenti di valore artistico e religioso.
La vacanza è dunque mitizzata nel tempo dell’attesa, ma non sempre si rivela tale nell’esperienza concreta, per cui gli individui faticano a soddisfare le loro domande e i loro bisogni, sia per la difficoltà ad estraniarsi completamente dal vissuto quotidiano, sia per la macchina pervasiva dell’industria ricettiva, che tende ad avvolgere nella spirale consumistica anche i tempi e gli spazi della vacanza. In questa situazione nel migliore dei casi si realizza la dimensione evasivo-ricreativa del turismo ma non quella esperienziale o sperimentale. L’idea festiva della vacanza rischia di consacrare le cattedrali del consumo anziché assecondare le domande esistenziali dei turisti. Ciò può generare frustrazione e delusione, come dimostra il notevole aumento delle cause per danni psicologici da vacanza rovinata.
Vi sono comunque esperienze meno esposte a questo esito, laddove la vacanza contempla momenti comunitari o di piccoli gruppi e dove le esigenze personali dei singoli soggetti riescono ad esprimersi in un contesto di autentica relazionalità. Ciò avviene soprattutto laddove la popolazione locale dei Paesi del Sud è coinvolta nella gestione delle strutture turistiche, ad esempio con forme cooperative, e nella progettazione dei viaggi di turismo responsabile.
Queste dinamiche stanno comunque provocando una profonda trasformazione nel mondo del turismo: nella seconda parte del testo analizziamo le iniziative intraprese per migliorare la qualità dell’offerta turistica, che si fondano su un’adeguata campagna promozionale e di marketing, un marchio specifico e ben identificabile sul mercato, una proposta integrata delle varie risorse culturali, storico-artistiche, ambientali presenti nel territorio.
Negli ultimi anni è certamente cresciuta nel nostro Paese la consapevolezza dell’importanza del turismo per l’economia locale, sia a livello istituzionale che degli operatori privati e della popolazione. Uno dei problemi più urgenti è quello di definire e formare nuove figure professionali e di riqualificare quelle esistenti, per migliorare il livello delle strutture e dei servizi, anche nell’ambito dell’accoglienza del turista e della capacità di soddisfare il più possibile i suoi bisogni e desideri. Nelle aspettative delle persone la vacanza deve essere ‘perfetta’, per cui non è più sufficiente garantire un albergo confortevole e un ristorante dalla cucina deliziosa, ma occorre che tutti gli operatori della destinazione turistica assicurino un clima armonioso e sereno. Per raggiungere questo obiettivo si ritiene strategico coinvolgere nei progetti di sviluppo non solo gli operatori turistici, che tradizionalmente colgono i maggiori guadagni dall’industria delle vacanze, ma tutta la popolazione locale. Le difficoltà attraversate da alcuni settori significativi delle economie locali, soprattutto nelle zone rurali e montane, favoriscono il maggiore rilievo che si vuole attribuire al turismo, come motore di crescita o di rilancio del territorio.
Un aspetto strategico di fondamentale importanza, specie per il nostro Paese, è la capacità di proporre un marketing integrato del territorio che sia espressione di un’area omogenea e sufficientemente vasta, vincendo campanilismi e localismi che disorientano il potenziale turista e fanno perdere competitività nel mercato globale. I sistemi turistici rappresentano la via organizzativa e giuridica per realizzare questa sinergia virtuosa tra destinazioni turistiche e tra enti pubblici e operatori privati.
Indice
Parte prima: Alla ricerca della felicità
Essere felici (Gli antichi; I contemporanei; Le linee in comune)
Fragilità (Ansie glocali; Consumati)
Le motivazioni dei turisti (Ritrovare se stessi, ritrovare gli altri; Natura e cultura)
Parte seconda: Le risposte del turismo
Le tendenze dell’offerta turistica (Le fasi del sistema turistico; Il turismo nell’Unione Europea; La situazione italiana; Lo sviluppo del territorio e i sistemi turistici; Legge sul turismo della Regione Lombardia; La funzione strategica della formazione; Una ricerca sul turismo d’affari; Il turismo culturale; Il turismo enogastronomico; Il turismo motore di rinascita delle aree montane; Le forme ‘strane’ di turismo)
Voglia di sostenibilità (Problemi e prospettive del turismo sostenibile; Una via per la sostenibilità: l’Agenda 21; L’ospitalità diffusa; Le Greenway; Gli ecomusei)
Il turismo sociale (Il contesto; L’ippoterapia negli agriturismi; Interventi socio-ambientali nei parchi naturali)
Parte terza: Verso un nuovo umanesimo?
Identità e Alterità (Alla ricerca dell’Altro; Ingiustizie, media e politica; Tra diritti individuali e diritti comunitari; Diventare cosmopoliti; Cittadini in Europa)
Speranze (Una libertà creativa e solidale; La dimensione religiosa; Oltre il consumo; In prospettiva)
Bibliografia
Paolo Corvo è docente di Istituzioni di Sociologia e di Sociologia del Turismo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sedi di Milano e Brescia, e svolge attività di ricerca e formazione sul fenomeno turistico, lo sviluppo socio-economico del territorio, la società civile, la sociologia religiosa. Oltre a numerosi saggi ha pubblicato I mondi nella valigia. Introduzione alla sociologia del turismo (Vita e Pensiero, Milano 2003).
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