Le catene volontarie nel settore alberghiero, 1ª ed.

Autore: Marco Confalonieri
Editore: Giappichelli, 2001
Pagine: 144

In questo testo si analizza un aspetto, certamente non il più importante e strategico per il futuro consolidamento e sviluppo del turismo italiano, ma comunque di un certo spessore ed entità in relazione alla capacità di poter far governare alcuni aspetti del fenomeno ad una diffusa imprenditorialità ancora di matrice nazionale.
Infatti una delle sfide da affrontare nel variegato panorama turistico italiano è conseguente alla modesta dimensione delle realtà ricettive alberghiere impreparate, o perlomemo non adatte, a confrontarsi con un’agguerrita concorrenza internazionale su un mercato dai contorni sempre più “globali”.
A grandi linee, le “aree” in cui diverrà importante competere e in cui è importante e “conta” davvero la grande dimensione possono riferirsi a fenomeni:
— di mercato;
— d’investimento;
— tecnologici;
— gestionali;
— mamageriali e strategici.

In effetti l’attuale presenza di strutture ricettive medio-piccole non si presta ad un agevole ed economico inserimento nel campo, sempre più importante, del turismo organizzato ed “intermediato” in cui l’interlocutore è, in prima battuta, il tour operator.
Oltre a ragioni di “mercato” il piccolo-medio imprenditore non può adeguarsi, a costi sostenibili, alle nuove tecnologie comunicative, si pensi all’uso sempre più diffuso di canali di prenotazione telematici nonché alla sempre più sentita necessità, da parte dei clienti, di poter contare su strutture alberghiere con caratteristiche di funzionalità elevate e quindi con una conseguente dilatazione degli investimenti in -strutture fisse ed impiantistica.
Accanto alle esigenze, peraltro particolarmente evidenti, in tema di investimenti in beni materiali e immateriali, si pensi alla capacità di attrazione propria di un “marchio” conosciuto e riconosciuto come eccellente, sono da sottolineare l’importanza di fenomeni di tipo gestionale come la capacità di poter contrarre i costi, propri delle economie di scala legati all’incremento delle dimensioni, nonché la capacità dell’impresa di formare e motivare il personale, aspetto, questo, di cruciale importanza in un impresa di servizi quale quella alberghiera.
Commesse a quest’ultima esigenza sono le considerazioni in tema di crescita manageriale del soggetto economico dell’impresa alberghiera nonché di una più articolata e programmata visione strategica del business.
Appare pertanto inevitabile prevedere uno scenario di crescita, non solo dimensionale, ma anche di sviluppo, e quindi connesso ad aspetti essenzialmente qualitativi, della realtà alberghiera italiana.
Venendo alle modalità con cui tale crescita verrà perseguita è possibile individuare perlomeno due vie; la prima prevede una crescita ed un incremento delle attuali catene nazionali già presenti accanto ad un peso sempre più significativo delle grandi catene internazionali che potrebbero vedere nell’attuale realtà italiana le premesse per una politica di espansione considerando quindi il nostro Paese come una “terra di conquista” dalle interessanti prospettive.
L’alternativa a questa modalità di crescita del settore, che probabilmente finirebbe con lo spazzare dal mercato le piccole (ed indipendenti) realtà imprenditoriali nostrane, appare la via dell’associazionismo alberghiero costituendo, per l’appunto, catene volontarie.

Nel presente lavoro si cerca innanzitutto di capire con quali differenti strumenti economico-giuridici l’associazionismo potrà essere perseguito (si pensi a consorzi, catene di franchising, ecc.), per poi comprendere quali servizi potrà svolgere l’organizzazione “centrale” dell’associazione a favore delle singole ed indipendenti realtà imprenditoriali.
Nel testo non si dà volutamente troppa enfasi allo strumento giuridico tramite il quale può venir perseguito 1’associazionismo. Infatti, al di là delle tecniche proprie del contratto prescelto, vengono sottolineati i vantaggi ed i servizi cui tendono quasi tutte le catene volontarie, indipendentemente dalla forma giuridica prescelta che è sovente un “retaggio” della storia e della “cultura” dell’aggregazione stessa; tutte tendono verso le caratteristiche e i vantaggi propri delle reti di imprese al cui fenomeno, posto in correlazione al settore alberghiero, verrà dedicato l’ultimo capitolo del testo.

Indice del volume:
Capitolo I. Aggregazioni e dimensioni aziendali
1. La crescita dimensionale secondo “modalità esterne”
2. Le aggregazioni nel settore alberghiero

Capitolo II. Catene volontari
1. L’associazionismo nel settore alberghiero
2. Catene volontarie e catene di marchio: alcune precisazioni
3. Le principali modalità di attuazione delle catene volontarie
a) Il franchising
b) Il management contract e i gruppi di acquisto
c) Le associazioni
d) Il consorzio
4. Strategie e “formula imprenditoriale” delle catene volontarie

Capitolo III. L’analisi della struttura “centrale” nelle catene volontarie
1. Le caratteristiche organizzative ed operative
2. L’area della promozione e dell’affiliazione
3. L’area delle prenotazioni
4. L’area marketing e le politiche dei prezzi
5. L’area dell’amministrazione
6. L’area controllo di qualità
7. L’area acquisti
8. L’area della formazione
9. L’area tecnico-informatica
10. L’area editing

Capitolo IV. Gli associati e le catene volontarie
1. Aggregazione ed autonomia: motivazioni e fasi
2. Validità ed inconvenienti degli accordi
3. Il processo di aggregazione e gli atteggiamenti culturali e conflittuali dei partecipanti
4. Alcune considerazioni su aspetti positivi e negativi dell’appartenenza ad una catena volontaria alberghiera

Capitolo V. Catene volontarie e “reti” di imprese
1. Caratteristiche e classificazioni delle reti
2. Gestione e progettazione della rete
3. Il successo delle catene volontarie alberghiere con l’applicazione del fenomeno “rete”
Bibliografia

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