La statistica applicata al turismo

Analisi quantitativa del fenomeno turistico
Autore: Guido Vaccaro
Editore: Editore Ulrico Hoepli, 2007
Pagine: 229

Molto spesso, quando si parla di turismo si “danno i numeri”, intendendo con questa espressione sia che vengono indicati dati quantitativi sia, all’opposto, che vengono fatte valutazioni non attendibili (a tal proposito troverai molto utile la lettura dell’articolo Una bussola per la statistica del turismo).
La statistica aiuta a dare correttamente i numeri non soltanto da un punto di vista delle quantità ma anche per la qualità dei dati, qualità intesa come affidabilità e congruità: nel campo del turismo, prevalentemente, dati numerici riguardanti i flussi di visitatori e graduatorie tra diversi paesi per capacità attrattive, dati quantitativi sulla spesa dei turisti e sulla sua capacità di generare sviluppo economico ed occupazionale nelle aree di destinazione, dati sugli arrivi e percentuali sulla provenienza dalle diverse aree di generazione dei flussi, dati su altre manifestazioni del complesso fenomeno turistico di cui si vogliono indicare o stimare le quantità, la dimensione o la numerosità.

Il testo di Vaccaro, da questo punto di vista, è utile soprattutto perché si sofferma prevalentemente sull’analisi delle condizioni necessarie perché i dati quantitativi e le misure possono esprimere un valore che indica delle effettive qualità. Non è un astruso manuale di metodologia statistica quindi, sebbene nella prima parte del volume (70 pagg. circa) vengono spiegati con molta chiarezza gli elementi di base della tecnica statistica, ma è un testo per capire il turismo nei suoi diversi aspetti concettuali e operativi. Per misurare correttamente un fenomeno infatti è necessario che il fenomeno stesso venga definito concettualmente e circoscritto praticamente, altrimenti si finisce con “sommare le patate con le mele” come abbiamo imparato ad evitare fin dalle elementari.
Molto spesso, invece, gli operatori, gli amministratori locali o gli stessi “esperti” parlano di turismo dando i numeri nel secondo senso indicato all’inizio: basti pensare ad esempio alla confusione tra gli arrivi registrati in un paese-destinazione, che molti ritengono corrispondere al numero di turisti entrati nel paese, dimenticando che se un turista americano viene in Italia per visitare Roma, Firenze e Venezia, la sua presenza sarà registrata tre volte nel computo degli arrivi turistici. Per non parlare dell’annosa discussione sulla veridicità della graduatoria turistica che vede la Francia al primo posto per quanto riguarda l’incoming, ma che deve essere letta tenendo conto che, nel computo degli arrivi, sono stati calcolati (giustamente) anche i giapponesi che per visitare Firenze e Roma sono scesi all’aeroporto Charles De Grulle, fermandosi ovviamente un paio di giorni a Parigi prima di prendere il treno per l’Italia.
“La statistica applicata al turismo” come si legge nella presentazione editoriale, è un libro rivolto a studenti e docenti di scuole e università a indirizzo turistico, agli operatori pubblici e privati del settore: a nostro giudizio può essere utile ai primi (gli studenti) come testo propedeutico per capire i diversi aspetti del turismo al di là della loro misurazione, ai secondi (docenti) per meglio concettualizzare e definire il fenomeno, e agli ultimi (operatori pubblici e privati) per evitare gli errori che sovente vengono commessi sia nell’azione politico-promozionale, sia nell’agire imprenditoriale, proprio perché in questo campo più che in altri, vi è una diffusa abitudine a “dare i numeri” senza applicarsi nella conoscenza della realtà turistica e delle sue dinamiche.

In statistica il numero, da solo, non è conoscenza. Lo diventa quando intervengono altri elementi che gli danno senso: l’attribuzione del numero a entità precisamente definite, la descrizione (minuziosa) del processo di montaggio di quel numero, la firma (autorevole) di chi quel numero ha prodotto. Chi tratta o si accinge a trattare professionalmente la materia del turismo non può non lanciarsi nei numeri senza discernimento, ma deve sapere dove poggiano le sue conoscenze.
Questo testo si propone lo scopo di produrre gli aggiustamenti culturali minimi per dimensionare correttamente il turismo e necessari a chi vuol capire che cosa c’è dietro i più ricorrenti dati statistici sul fenomeno turistico. Intende anche contrastare l’approssimazione con la quale luoghi comuni, singole esperienze o informazioni parziali vengono spesso elevati a sistema di conoscenza per comprendere una realtà complessa come il turismo.

Indice del volume
Parte I: Elementi propedeutici di tecnica statistica (l’iter della produzione statistica e le principali analisi dei risultati);
Parte II: Il turismo: concettualizzazioni per la misurazione statistica (definizioni e classificazioni statistiche del turismo, dei consumi e della spesa turistica, della produzione e dei prodotti turistici);
Parte III: Le statistiche per il turismo in Italia (il sistema italiano delle statistiche del turismo e le principali fonti statistiche)
Parte IV: La statistica per il marketing turistico (il supporto della statistica al marketing territoriale del turismo).
Bibliografia

Guido Vaccaro è un esperto di analisi quantitativa del turismo. E’ stato dirigente di ricerca dell’ISTAT, consulente dell’Ufficio di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat), docente di statistica del turismo al Centro Studi Superiore sul Turismo di Assisi (Università di Perugia) e all’Università La Sapienza di Roma, delegato italiano per le statistiche all’OCSE, all’OMT, all’Eurostat e al Consiglio dell’Unione Europea. E’ autore di numerose pubblicazioni ed esperto di analisi della congiuntura economica, di prezzi e inflazione, di commercio, turismo e servizi, di consumi delle famiglie e di ricerche di mercato.

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