Adeguamenti normativi e sfida alla modernità

In attesa della riforma della legge quadro

Il turismo italiano, alla vigilia del nuovo millennio, si trova di fronte ad un bivio: fare alcune scelte coraggiose sulla strada dell’innovazione, della qualificazione, delle ristrutturazioni oppure continuare a navigare in una situazione tranquilla, che attualmente lo pone fra le maggiori potenze mondiali ma che, in prospettiva, rischia di condannarla inevitabilmente ad una lenta, ma sicura, decadenza.

E questo perchè la domanda turistica è profondamente cambiata in questi ultimi anni, esprime nuove esigenze e nuove sensibilità, con un’evoluzione che si manifesterà in forme sempre più consistenti mentre l’offerta è globale, planetaria, è molto aggressiva, e in grado di corrispondere ai desideri del turista sia per qualità che per i prezzi.

Per realizzare l’innovazione, la qualificazione, la ristrutturazione, i punti di attacco sono numerosi,: fondamentalmente sarà la capacità di costruire una solida collaborazione, una robusta alleanza fra pubblico e privato, nella quale il pubblico definisca la cornice, le regole in cui muoversi e il privato metta il suo impegno, le sue capacità imprenditoriali, la sua fantasia.

Fra i “punti di attacco” vi è il sistema Italia, il suo funzionamento, la sua qualità, vi sono le risorse materiali e immateriali, senza le quali nessun comparto economico riesce a progredire.

Sono questioni queste che meriterebbero un’ampia trattazione, un’articolata disamina.
In queste note ci si propone di affrontare una “questione” che sta a monte di tutte le altre. Essa riguarda la legislazione che deve governare il sistema turistico italiano.

Com’è noto con il referendum del 1994 è stato abolito il Ministero del Turismo e tutti i poteri e le competenze, come fra l’altro è previsto dalla Costituzione, sono stati trasferiti alle Regioni.

Ma come spesso avviene nel nostro paese al loro passaggio reale, concreto sono d’ostacolo una serie di leggi, prima fra tutte la legge quadro del 1983, che mantengono il loro pieno valore.

La riforma della legislazione turistica
Di qui l’urgenza di una legge complessiva di riforma della legislazione con il compito di dare indicazioni e orientamenti per cui ogni singola Regione può costruire il proprio sistema turistico-legislativo in base alle proprie realtà, alle proprie caratteristiche, alle proprie esigenze.

Oggi questa legge, dopo essere stata approvata dal Senato, è in discussione, si spera alle ultime battute, alla Camera dei Deputati.

Infatti, la legge di riforma della legislazione nazionale del turismo prevede il superamento della legge quadro con la restituzione alle Regioni della piena potestà legislativa, con una complessiva opera di deligificazione, affidando alle Linee Guida, definite dalla conferenza Stato-Regioni, la normazione di tutte quelle materie per le quali si ravvisa la necessità di precise standards uniformi per tutto il territorio nazionale. La riforma contiene anche la costituzione di un fondo di cofinanziamento per la qualificazione e come incentivo per la creazione di sistemi di imprese.

Inoltre vi sono una serie di norme tese a semplificare e a sburocratizzare l’attività delle imprese turistiche.

Tra queste, le modifiche apportate all’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza con lo scopo di semplificare fortemente le procedure di registrazione degli ospiti nelle diverse attività ricettive: la modifica della normativa riguardante le superfici e i volumi minimi delle camere d’albergo affidando alle Regioni la loro disciplina: l’abrogazione di disposizioni contenute in vecchi Regi decreti e di norme del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza secondo ottiche estranee a quelle imprenditoriali: la trasformazione della licenza per l’esercizio dell’attività alberghiera in autorizzazione comunale, seguendo lo schema attualmente vigente per i pubblici esercizi: l’astensione al settore pubblico della disciplina dello sportello unico previsto dal decreto legislativo 31 marzo 1998 n.112.

Altro intervento legislativo che riveste carattere d’urgenza riguarda la riforma dell’ENIT. Questo Ente che ha il compito di promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo non è in grado, nonostante l’impegno e la capacità di chi in esso opera e lavora, di svolgere al meglio il suo compito a causa delle regole, superate e obsolete, che sovrintendono al suo funzionamento. Nell’epoca in cui le tecnologie permettono, in tempo reale, di dialogare con tutto il mondo non è possibile restare prigionieri di una burocrazia figlia del parastato, che a volte rende tardivi e, quindi, inefficaci molti interventi.

Necessita definire una legge che dia nuovo respiro, che immetta aria nuova nell’azione promozionale del nostro paese, alla quale sia associato il sistema delle imprese, con la quale si superi l’incomunicabilità spesso esistente con la commercializzazione.

L’auspicio è che l’iter iniziato al Senato di una proposta di legge abbia tempi rapidi di approvazione.

Gli interventi a favore delle imprese
Infine è stata depositata al Senato una proposta di legge firmatari i rappresentanti dei gruppi che sostengono il Governo, con la quale sono previsti interventi a favore del turismo.

L’obiettivo di questa proposta di legge è quello di adottare una serie di misure che hanno lo scopo di spingere l’impresa turistica su di un percorso che lo consenta di uscire dal sommerso e da formule gestionali esclusivamente di tipo familiare per acquisire, a tutti gli effetti, un orizzonte di impresa.

L’articolato in questione è molto ampio per cui non è possibile in questa sede farne un esame compiuto e dettagliato. E’ importante, comunque, sottolineare che la sua filosofia si basa su facilitazioni, facendo leva soprattutto sul sistema fiscale, per gli operatori che intendono innovare le proprie strutture.

Il riferimento ai titoli di alcuni capitoli della proposta di legge sono sufficienti ad evidenziare l’importanza. Essi riguardano:
Interventi per l’ammodernamento e la riqualificazione delle imprese turistiche:
– modifiche alla disciplina del reddito delle imprese ricettive,
– norme in materia di regolarizzazione contributiva nel turismo e di riposo settimanale,
– norme in materia di conferimento di beni immobili alle imprese turistiche e proroga dei termini,
– agevolazioni per il conferimento di beni immobili alle imprese turistiche,
– disposizioni in favore delle aziende turistiche a carattere stagionale;

Disposizioni in materia di imposta sul valore aggiunto:
– norme in materia di detrazione dell’imposta relativa a prestazioni alberghiere
– norme sull’applicazione delle aliquote IVA alle imprese turistiche;

Adeguamento di canoni e tariffe per le imprese turistiche:
– norme in materia di adeguamento delle tariffe del gas metano,
– canoni radio televisivi,
– disposizioni in materia di demanio marittimo.

Se a queste tre leggi in materia si aggiungono gli altri provvedimenti legislativi assunti dal Governo e dal Parlamento in questi ultimi anni – in particolare l’estensione al turismo delle agevolazioni previste dalla legge n.488 del 1992, degli interventi previsti per le piccole e medie imprese dalla legge 317/91, dei provvedimenti per i consorzi collettivi di garanzia e fidi previsti dalla legge 266/97 – si può affermare che per l’economia turistica del nostro paese, vi sono le condizioni per affrontare le sfide dei prossimi decenni.

Ma aver creato le condizioni non significa stare in fiduciosa attesa, anzi oggi è il momento di una grande mobilitazione di tutto il mondo del turismo perchè i suoi problemi trovino un più attento ascolto e una rapida soluzione. Questo perchè, nonostante gli innegabili passi in avanti fatti, vi è ancora una sottovalutazione del ruolo che il settore ha per l’economia italiana.

Si ha l’impressione che quando si parla del turismo abbia il sopravvento l’aspetto vacanziero del settore e non quello economico e sociale. E’ certamente un problema politico, ma anche culturale, forse una vecchia mentalità industrialista fa premio sulla cultura dei servizi, di cui il turismo è un’espressione significativa.

Per cui affrontare concretamente le tematiche che una moderna economia turistica propone è certamente indispensabile, ma se non si superano i comportamenti, gli atteggiamenti, gli stati d’animo che prima si ricordava, ogni azione, ogni iniziativa troverà sempre ostacoli che ne limitano l’applicazione e ne riducono i risultati.

di Zeno Zaffagnini

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