Verso un modello di distretto turistico

Orientare gli investimenti finanziari

L’ingresso di ITAINVEST come investitore nel settore turistico è relativamente recente, essendo la precedente mission aziendale focalizzata, sulle imprese manifatturiere, tuttavia l’esperienza acquisita attraverso gli investimenti effettuati in questi ultimi anni, è stata tale da consentirci la formulazione di una strategia di approccio, evidentemente suscettibile di un ulteriore processo di maturazione. Anche nel nostro caso, si è trattato in primo luogo di acquisire un quadro il più possibile completo del settore, che seppure dotato di grandi opportunità di sviluppo, richiede a chi intende operarvi la capacità di individuare e cogliere le opportunità medesime. In altri termini, anche le imprese turistiche sono ormai costrette a formulare le strategie aziendali in funzione di modelli di sviluppo compatibili con le realtà in cui operano e ad impostare le proprie scelte sulla base dei risultati delle analisi sulle possibili tendenze del mercato, sia sotto il profilo della domanda che dell’evoluzione dei vecchi e nuovi competitors.

In primo luogo, la nostra offerta turistica,particolarmente nelle aree in ritardo di sviluppo, deve misurarsi con una serie di handicap di natura strutturale. Ciò è particolarmente evidente nel settore ricettivo. Il nostro sistema sconta, da sempre, lo svantaggio competitivo che deriva dalla presenza diffusa di strutture di qualità medio-bassa, solo parzialmente compensata da una recente inversione di tendenza a favore di strutture a 4-5 stelle.

Quello della riqualificazione delle strutture ricettive è, tuttavia, un problema complesso che coinvolge anche tutta una serie di aspetti legati alla mancata o inadeguata evoluzione dei modelli gestionali rispetto alle esigenze di hardware, di software e di adesione ai sistemi di rete e di marchi ormai indispensabili per veicolare grossi flussi turistici.

Occasioni alternative

Per poter vantare un reale vantaggio competitivo rispetto ad altre destinazioni, occorre organizzare un’accoglienza che, oltre al tradizionale binomio sole/mare, sappia offrire occasioni alternative o complementari di fruizione legate, ad esempio, ai beni culturali ed ambientali, o alle tradizioni locali, che possono essere oltretutto interessanti occasioni di sviluppo per piccole e medie imprese locali.

In effetti, a parte il segmento del ricettivo, in cui l’entità degli investimenti si misura nell’ordine dei miliardi, il settore turistico ha bisogno di una serie di servizi altrettanto importanti, ma meno impegnativi sul piano finanziario, tali da consentire un approccio più soft a quanti intendono avvicinarsi al settore medesimo. In questa ottica, se l’obiettivo è quello di sviluppare una logica di sistema, potrebbe essere utile riprodurre, anche per il settore turistico, il modello di distretto mutuato dal comparto industriale, in modo tale da coinvolgere tutti i soggetti che operano in un’area a vocazione turistica nella creazione di un’offerta di servizi tra loro sinergici, rispetto alla valorizzazione delle diverse componenti e delle risorse del territorio.

Questo particolare modo di operare consente anche di affrontare il problema del ridotto periodo di utilizzo delle strutture. Il fenomeno della stagionalità esercita infatti un forte condizionamento negativo sul flusso e sul collocamento degli investimenti. I termini di valore, l’impegno finanziario richiesto per la realizzazione di un albergo o di un villaggio turistico è tre, quattro volte il fatturato che questa stessa struttura può produrre a regime, ne consegue che l’investimento risulta non remunerabile con una attività limitata a pochi mesi l’anno.

E’ dunque strettamente importante predisporre, all’interno di una determinata zona o distretto turistico, una rete di servizi in grado di organizzare un’offerta più ricca e diversificata, distribuendo la durata della stagione ed il numero delle presenze nell’arco di almeno 6-8 mesi.

A tal fine, è anche importante che si sviluppi,all’interno del distretto, quella cultura dell’accoglienza da cui dipende l’attrattività di una destinazione turistica, che non si basa solo sulla qualità delle strutture alberghiere o degli impianti sportivi, ma che è fortemente condizionata da un insieme di fattori al tempo stesso umani ed ambientali.

Ragionando sempre in una logica di sistema, è evidente che nel turismo, più che in altri settori, il problema della qualità e dell’efficienza tende a coinvolgere tutto il sistema paese in una competizione che è anche ormai globale.

Ma per tornare alle esperienze maturate da ITAINVEST nel settore,gli investimenti effettuati in questi ultimi anni hanno riguardato l’acquisizione di partecipazioni di minoranza di imprese con programmi di investimento relativi principalmente a nuove strutture ricettive. Per orientarci meglio nella selezione delle tante proposte volte alla realizzazione di alberghi e di villaggi turistici, abbiamo cercato di individuare alcuni criteri di selezione basati non solo sulla convenienza economica dell’investimento, in termini di remunerazione del capitale, ma anche sulla valutazione delle ricadute positive di un dato intervento, rispetto allo sviluppo complessivo del sistema, soprattutto nelle aree più deboli e svantaggiate.

La strategia che ne è emersa tende ad orientare gli investimenti verso quelle imprese che operano all’interno di distretti già formati o ancora in embrione, o verso quelle strutture che possono essere inserite nell’ambito di una rete.

Ci siamo anche impegnati nella realizzazione di alleanze strategiche con i principali operatori privati del settore e, quindi con le grandi catene alberghiere, i tour operator e le società che gestiscono i villaggi turistici, al fine di realizzare delle operazioni di co-investimento o, comunque, di favorire meccanismi di integrazione, di franchising o di adesione ad un marchio, da parte delle strutture o delle società nelle quali abbiamo assunto una partecipazione.

Sotto questo profilo le opportunità non mancano e stiamo analizzando una serie di proposte che dovrebbero consentirci di ampliare la presenza in un settore in cui abbiamo già avviato sei esperienze di partenariato, per un investimento complessivo di oltre venticinque miliardi.

Siamo convinti che le dinamiche di sviluppo del settore richiedono un impegno crescente sul piano degli investimenti, tenuto conto della necessità di riqualificazione dell’offerta; in questo contesto riteniamo possano svolgere un ruolo sicuramente positivo i soggetti che, come noi, si propongono sia di affiancare finanziariamente gli imprenditori privati nella impegnativa fase di investimento sia di favorire processi di integrazione delle singole realtà in sistemi di dimensioni tali da operare con successo sul mercato internazionale.

di Patrizio Sarti
Direttore Corporate
Finance ITAINVEST SpA

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