Il concetto di “Turismo utile” è stato espresso per la prima volta nel 1997 in Sicilia durante le attività internazionali del progetto “KALAT”, che hanno già coinvolto 800 partecipanti italiani e stranieri in campi scuola, di ricerca e di lavoro di archeologia e generato ricadute superiori al costo di realizzazione.
Il rapporto tra costi e benefici dell’azione pubblica è indagato ampiamente nel testo che illustra un metodo capace di raggiungere importanti risultati di utilità collettiva. Pur muovendosi in un ambito, come quello archeologico, totalmente dipendente dal finanziamento pubblico, Kalat si è evoluto verso l’autofinanziamento, divenendo una “buona prassi” sia per gli enti locali sia per le migliaia di giovani che hanno scelto lauree e indirizzi umanistici.
Ricerca e monitoraggio territoriale, mobilità giovanile internazionale, parole chiave del progetto, sono destinate a divenire strumenti preziosi per la nuova pianificazione territoriale di cui Comuni, Province e Regioni dovranno dotarsi per creare offerta turistica e nuovo possibilità di occupazione e reddito, riqualificando la stessa spesa pubblica sui beni culturali.
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