Occasione Europea di Rilancio Dell’economia Meridionale

L’Unione europea interviene per il rilancio dell’economia meridionale puntando, in particolare, sulla valorizzazione delle risorse di interesse turistico e sull’assistenza alle imprese  ed al turista: le spese di investimento produrranno – secondo le previsioni – un incremento occupazionale stimabile  in circa 9.000 unità lavorative. Il turismo diventa, quindi, volano per lo sviluppo socio-economico  delle regioni meridionali, “Ed il Dipartimento del Turismo – spiega il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Prof, Mario d’Addio – si adopererà affinché l’industria turistica del Sud possa, dunque, al pari degli altri settori produttivi, essere dotata dei medesimi strumenti di sostegno e agevolazioni previsti per lo sviluppo del Meridione”.

L’opportunità ce la offre l’Europa comunitaria. La Commissione europea  ha infatti  approvato la concessione di un contributo del Fondo  Europeo di Sviluppo  Regionale (FESR)  per il Programma operativo di sviluppo e valorizzazione del turismo sostenibile nelle regioni italiane dell’Obiettivo 1.

Il Programma pluriennale –  approvato nell’ambito del quadro comunitario di sostegno per gli interventi  strutturali dell’obiettivo 1 (adeguamento delle regioni in ritardo di sviluppo) in Italia – è stato elaborato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento del Turismo, in pratica dall’Ufficio II/C (Dirigente: Dr.ssa Cesarina Di Raimondo  Misiani) proposto a cura dei Rapporti con l’Unione Europea. Il Programma – sottoline Stefano  L.  Torda, Capo del Dipartimento del Turismo – è stato elaborato  in funzione delle problematiche derivanti dalle disaggregazioni  per aree geografiche e per segmenti di offerta. “Si sa, infatti, che non esiste una condizione omogenea dell’offerta turistica nel territorio nazionale e, da questo punto di vista, le regioni del mezzogiorno soffrono di un notevole scarto rispetto al resto dell’Italia, a parte poche eccezioni di certo rilievo”.

Il Programma Operativo, è quindi finalizzato, nell’ambito dell’obiettivo del recupero di margini di  competitività del settore turistico nelle regioni meridionali , allo sviluppo di un modello di intervento di tipo programmatico e integrato: il solo in grado  di rispondere adeguatamente alle mutate condizioni del quadro istituzionale  ed alle caratteristiche riscontrate nell’attività turistica del Mezzogiorno.

Naturalmente, alle regioni spetta il compito di individuare e programmare le azioni specifiche in linea con le esigenze di sviluppo del proprio territorio. Le regioni verranno chiamate, inoltre, ad assicurare l’istituzione di corsi di formazione miranti alla qualificazione di figure professionali in grado di garantire l’ottimale funzionamento delle strutture realizzate.

L’attuazione del Programma è affidata , invece, al Dipartimento del Turismo che si avvarrà, sia in fase di programmazione dei singoli interventi che di selezione dei progetti, della stretta collaborazione con altre amministrazioni centrali e delle regioni.

La finalità è quella di sviluppare il turismo, cioè di adeguare, compatibilmente con le risorse <ambientali, le prestazioni  quantitative e qualitative del sistema turistico del Mezzogiorno alle esigenze della domanda, sia attraverso la promozione di forme di fruizione turistica alternative, legate a motivazioni di carattere culturale ed ambientale, sia attraverso l’adeguamento dei servizi all’utenza offerti dai diversi comparti del sistema turistico.

Ma cosa significa favorire il turismo sostenibile? La risposta possiamo coglierla da un’attenta lettura del primo dei 18 articoli della Carta del Turismo sostenibile approvata al termine della Conferenza mondiale sul turismo sostenibile tenutasi a Lanzarote (Isole Canarie) nei giorni 27-28 aprile 1995:

     Lo sviluppo turistico deve essere basato su criteri della sostenibilità. Ciò significa che esso deve essere ecologicamente sopportabile a lungo termine, economicamente vitale, nonché eticamente e socialmente equo per le comunità locali.

     Lo sviluppo sostenibile è un processo controllato che mira ad una gestione globale delle risorse, per assicurarne l’uso nel tempo in modo da preservare il nostro capitale naturale e culturale, comprese le aree protette. Essendo un potente strumento di sviluppo, il turismo può e deve svolgere un ruolo attivo nella strategia dello sviluppo sostenibile. Una sana gestione del turismo deve dunque garantire il carattere sostenibile delle risorse da cui esso dipende.

Il concetto di turismo sostenibile va inteso, quindi, come turismo che non consuma, ma al contrario riscopre, valorizza e lascia al godimento delle generazioni future tutti quei beni che costituiscono la sua stessa ragion d’essere come fenomeno sociale, culturale ed economico.

I soggetti beneficiari P.O. che potranno accedere ai finanziamenti per la realizzazione delle strutture previste sono individuati negli enti pubblici territoriali e nelle associazioni. I soggetti privati subentreranno nella fase di gestione con un proprio apporto di capitali per la copertura di parte dei costi di avviamento. Gli interventi con la partecipazione finanziaria dei privati sono stati posti non superiori al 10% dei fondi pubblici programmati ed il cofinanziamento privato ammonta a circa il 30%  del costo totale delle iniziative che ne prevedono la presenza.

Il Programma Operativo è stato strutturato  in due sottoprogrammi denominati Valorizzazione delle risorsedi interesse turistico e Assistenza  alle imprese ed al turista, oltre a uno specifico sottoprogramma di Attuazione con  una propria previsione finanziaria.

Con particolare riferimento a quest’ultimo aspetto, relativo al concorso all’attuazione del Programma Operativo, verranno svolte azioni di pubblicità, di informazione e di sensibilizzazione del cofinanziamento comunitario al fine di coinvolgere le parti sociali ed economiche consentendo ad esse di svolgere un ruolo propositivo in fase progettuale.  Sarà compito del Dipartimento del Turismo, in applicazione della Direttiva 94/342/CE del 31.05.1994, provvedere a sviluppare quote iniziative che prevedono: azioni informative sul P.O. e sui lavori di Comitato di Sorveglianza; sensibilizzazione dei beneficiari potenziali, dell’ambiente economico e sociale e dell’opinione pubblica; azioni di pubblicità in loco.

A questo punto vale la pena spendere qualche parola sulle modalità indicate nella delibera di cofinanziamento del programma operativo multiregionale approvata recentemente dal Comitato Interministeriale Per l’Economia (CIPE) in materia di turismo.

La quota nazionale pubblica per gli anni 1995 e 1996 – pari al 109.408 miliardi di lire – è assicurata,per 82.408 miliardi di lire, con le risorse del Fondo di rotazione di cui all’art. 5 della legge n. 183/1987 e per 27 miliardi di lire, con la disponibilità del programma triennale per le aree naturali protette.

I trasferimenti da parte del Fondo di rotazione in favore dei beneficiari degli interventi vengono disposti secondo le modalità indicate dall’art. 9 del  decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568, con riferimento a ciascuna annualità. L’anticipo relativo alla prima annualità, erogato subito dopo la pubblicazione della delibera Cipe ed i pagamenti successivi sono disposti sulla base di motivate richieste della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento del Turismo inoltrate al Fondo di rotazione medesimo, che provvede di seguito all’intervento comunitario.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento del Turismo adotta tutte le iniziative ed i provvedimenti necessari per utilizzare entro le scadenze previste i finanziamenti comunitari e nazionali relativi agli interventi in questione. A tal fine, la Presidenza si adeguerà tempestivamente  alle iniziative assunte ed in corso di definizione nel quadro del partenariato con la Commissione Europea, in ordine al rafforzamento delle strutture amministrative, alla  attivazione del monitoraggio centralizzato degli interventi effettuato dal Ministro del Tesoro-Ragioneria Generale dello Stato, d’intesa con il Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica, alla eventuale revisione delle procedure ed al potenziamento ed ampliamento dell’azione di assistenza tecnica.

Il Comitato di sorveglianza, entro il 30 aprile di ciascun anno, definisce lo stato di attuazione degli interventi cofinanziati al 31 dicembre dell’esercizio precedente sulla base dei dati di monitoraggio.

Il Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica, di concorso con il Ministro del Tesoro, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento del Turismo ed il Ministro dell’Ambiente, effettua la verifica complessiva dello stato di attuazione degli interventi. Il Dipartimento del Turismo effettuerà i necessari controlli di competenza ed è chiamato , quindi, a svolgere un ruolo preminente: sarà responsabile del P.O  e “garante”  nei confronti della Unione Europea dell’attuazione dei programmi comunitari..

di Roberto Mari

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