Un’ esperienza di BIC Lazio
A partire dal 1999 Bic Lazio ha messo a punto una strategia di intervento a sostegno dello sviluppo
locale dei territori rurali, o delle aree marginali, con particolare attenzione alle problematiche legate allo sviluppo turistico attraverso l’integrazione in rete delle risorse ambientali, culturali e delle produzioni tipiche locali: sia agroalimentari, che artigianali.
Le esperienze più significative sono state condotte nell’area interna dei Monti Lepini (Comuni di: Carpineto Romano, Gavignano, Gorga, Montelanico, Segni), e nel comprensorio della Tuscia romana (Comuni di: Allumiere, Anguillara Sobazia, Bassano Romano, Barbarano Romano, Blera, Bracciano, Canale Monterano, Veiano, Villa San Giovanni in Tuscia).
Particolarmente nel territorio della Tuscia Romana il turismo, in virtù delle risorse ambientali e culturali presenti, costituiva e (costituisce), una delle più significative leve di sviluppo, potenzialmente in grado di dare avvio ad un circolo virtuoso di nuovi investimenti ed imprenditorialità, e favorire quindi una crescita economica-produttiva intersettoriale.
Il piano di marketing turistico messo appunto è stato la base strategica di un progetto più ampio e complesso finalizzato:
• alla individuazione, all’analisi e alla valutazione (al presente e prospettica) di tutte le risorse disponibili, al fine di definire la vocazione dell’area in esame, i target di riferimento e le linee guide per la creazione di prodotti compositi;
• a favorire la condivisione delle linee strategiche generali derivanti dall’analisi e dalla progettazione da parte di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nell’intervento.
La metodologica adottata da Bic Lazio per pervenire alla redazione del “piano” ha determinato l’articolazione del lavoro in quattro fasi temporali e funzionali: raccolta, analisi e valutazione dei dati, seguite dalla definizione del “sistema di offerta”.
La “lettura” del territorio è stata indirizzata prioritariamente al censimento e all’analisi di:
• risorse ambientali, architettoniche e culturali (palazzi storici, chiese, conventi, monumenti, aree e siti archeologici; musei storici,archeologici e tematici; percorsi naturalistici eventi folkloristici);
• strutture ricettive, ristorative e erogatrici di altri servizi turistici (pensioni, alberghi, campeggi, agriturismi: ristoranti, locande, osterie, pub).
Successivamente le informazioni raccolte sono state analizzate e valutate per arrivare a definire i cosiddetti concept d’area, ovvero all’individuazione dei fattori rilevanti di attrazione, dei segmenti della potenziale domanda e, quindi, le linee guida per lo sviluppo di una strategia di marketing d’area finalizzata, da un lato, alla valorizzazione delle risorse e dei servizi esistenti, e dall’altro al recupero dei gap presenti nell’offerta.
Le indicazioni del piano di marketing sono confluite, successivamente, nel Programma Integrato d’area (PIA): un documento programmato che mira a creare strategie e messa in rete delle risorse per l’implementazione di processi di sviluppo e che, a partire dalle opportunità offerte dagli strumenti di programmazione regionale – in particolare quelli derivanti da agenda 2000 – definisce gli obiettivi e le strategie per la trasformazione di un’area vasta di undici comuni in un vero e proprio distretto turistico-culturale. In sintesi l’obiettivo globale del PIA è quello di promuovere lo sviluppo endogeno dell’area attraverso la valorizzazione delle specifiche risorse naturalistiche e culturali, oltre a promuovere una maggiore coesione sociale mediante l’affermazione di un’identità territoriale ed un’idea di sviluppo locale condivisa.
Sulla scorta del lavoro di ricerca e di confronto con la realtà territoriale, si sono generati strumenti come:
• La società ISI – Impresa Sviluppo Innovazione (www.tuscian net.net) nata dal pertenariato tra BIC Lazio, le Amministrazioni Comunali, le Università Agrarie dei territori interessati, l’Ente Parco di Bracciano e le Banche di Credito Cooperativo di Trevignano Romano e di Roma, per sostenere la crescita economica e lo sviluppo dell’area.
• Il Consorzio Tuscia Turismo (www.tusciatour.it) costituito dagli operatori della Tuscia Romana con l’obiettivo di creare e consolidare una rete di soggetti diversi per coordinare i programmi e le azioni finalizzate al miglioramento dell’offerta dei servizi, alla valorizzazione e alla tutela delle risorse locali, alla diffusione di una cultura dell’accoglienza e, infine, per migliorare la comunicazione esterna finalizzata a diffondere la conoscenza del territorio della Tuscia.
Lo sviluppo turistico del territorio è stato inoltre sostenuto attraverso la messa a punto e l’implementazione di una serie di progetti mirati, alcuni dei quali condotti in collaborazione con la Provincia di Roma e con la Camera di Commercio di Roma.
In particolare:
• il progetto “Agriturismo nella Tuscia Romana” e “Bed & Breakfast nella Tuscia Romana” promossi in collaborazione con l’associazione Agriturist Lazio, che mira a promuovere una rete qualificata di servizi di turismo rurale e B&B attraverso l’erogazione di servizi gratuiti di informazione, formazione e assistenza tecnica personalizzata, sostenendo quanti intendono aprire una nuova attività ricettiva o sviluppare quella che già possiedono;
• la raccolta delle ricette tipiche del territorio attraverso una ricerca condotta in collaborazione con le scuole elementari del territorio, che ha consentito la pubblicazione del nuovo volume “C’era una volta…l’acquacotta” e la definizione del progetto “per una scuola superiore di ristorazione della tuscia romana” per la riscoperta e la valorizzazione della gastronomia locale;
• il progetto “Promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche agroalimentari locali”, che ha consentito la definizione del paniere dei prodotti tipici locali (olio extravergine di oliva, carne bovina di razza maremmana, miele, tartufo estivo, pane e prodotti da forno di grano duro, pesce di lago, broccoletto) la messa a punto delle azioni di qualificazione e certificazione da intraprendere, la nascita dell’associazione dei produttori “Tipicità tuscia romana”, che in collaborazione con la locale rete di ristorazione promuove una serie di iniziative volte a diffondere presso il largo pubblico la qualità e la tipicità dei prodotti e la gastronomia locale;
• il progetto “Per un sistema museale territoriale” finalizzato alla valorizzazione in rete del patrimonio culturale locale.
di Edoardo Marinelli
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Imprese assistite da BIC Lazio
Coop 1001
La cooperativa opera nel settore del turismo attraverso l’erogazione di servizi ed accoglienza per la zona del lago di Bracciano e lo svolgimento di attività di promozione e coordinamento delle attività turistiche della zona. L’area in cui opera è geograficamente e turisticamente omogenea (i comuni interessati sono tutti limitrofi al Lago di Bracciano come Anguillara, Bracciano, Canale Monterano, Manziana, Monterosi, Sutri e Trevignano) e rappresentativa della Bassa Tuscia.
L’indice di gradimento sulla qualità dei servizi offerti da Coop 1001 sembra essere buono, non a caso l’azienda è riuscita a posizionarsi proficuamente sul mercato del turismo della Bassa Tuscia ed oggi intrattiene rapporti commerciali con 27 operatori turistici (tra cui circa il 44% delle strutture ricettive dell’area) diventando così una struttura rappresentativa per il mercato turistico locale.
Apogeo Ambiente
La società progetta e realizza servizi didattici, allestimenti e gestione di mostre scientifiche, organizza manifestazioni ed eventi. La società, nata con l’obiettivo di diffondere la cultura scientifica, si è impegnata a creare un ponte tra divulgazione e ricerca; la scelta di illustrare i fenomeni con rigore, cercando di evidenziare le leggi che li spiegano partendo dall’esperienza diretta, ha portato a realizzare iniziative e manifestazioni in cui il pubblico interagisce direttamente nell’osservazione e nella realizzazione degli esperimenti.
Naturale target delle iniziative di Apogeo è il mondo della scuola, per il quale si progettano e si realizzano lezioni sperimentali ed esperienze di laboratorio, mettendo a disposizione sia la strumentalizzazione che il personale tecnico qualificato. La società nel corso della sua attività ha progettato e costruito buona parte della strumentalizzazione impiegata nelle lezioni ed ha prodotto exhibit interattivi per le scuole e musei della scienza. Una delle maggiori difficoltà incontrate è stata nel colloquio con le scuole per trovare le forme di collaborazione e stringere con loro accordi o firmare convenzioni.