Il Sesto Rapporto sul Turismo

Il  Sesto Rapporto sul turismo italiano, un volume (più di 900) pagine, è stato recentemente presentato come per ogni edizione presso la sede dell’Associazione Italiana Bancaria di Roma, dal Capo Dipartimento del turismo Stefano L. Torda, dal presidente dell’Enit  Amedeo Ottaviani, e da Piero Barucci ed Emilio Becheri  che  nel 1984  furono gli “ideatori e realizzatori” del primo Rapporto nazionale sul turismo.

La classifica mondiale delle “potenze” turistiche, stilata in base agli introiti valutari, vede l’Italia seconda solo agli Usa nel 1995 (era quarta nel ’93), terza nel ’94): la costante ascesa verso i vertici della classifica mondiale segna una buona ripresa ed un consolidamento del settore nel nostro Paese.

Secondo il capo del Dipartimento del turismo Stefano L. Torda “l’Italia , con i ricavi valutari del turismo che sono stati pari a 48 mila miliardi di lire  (gli Usa ne ha incamerati 60) e con un saldo attivo di 19 mila miliardi di lire, ha superato i temuti concorrenti spagnoli e francesi. Tuttavia, occorre che sia riservata una maggiore attenzione al turismo se si pensa che circa due milioni di italiani sono impiegati in questo settore mentre sono 10 milioni, nel complesso, le persone coinvolte nelle molteplici attività che ruotano intorno a questa importante risorsa dell’economia italiana”.

Il turismo rappresenta – ha aggiunto Piero Barucci  – l’unico che presenta fatturati sempre in crescita e non è pensabile che un settore che pesa il 6-7% nella politica economica del Paese non sia rappresentato in sede di Consiglio dei ministri. E ancora : “E’ tempo di rilanciare il turismo nel Mezzogiorno, unica carta vincente per queste regioni”.

L’uscita del Sesto Rapporto si colloca in un momento particolarmente favorevole per il turismo nazionale, con saggi di crescita che negli ultimi due anni hanno consentito il recupero di una posizione più competitiva del nostro Paese. “Il Rapporto sul turismo – ha sottolineato Emilio Becheri, presidente della Società Mercury  srl – dopo aver provato le performances dell’Italia e del suo ruolo leader fra i paesi turistici del mondo, presenta le condizioni di base sulle quali si fonda il nostro sistema di ospitalità:  domanda e offerta, prezzi, occupazione e trasporti”. Dall’analisi effettuata emerge che il sistema del turismo nazionale, il Prodotto Italia, ha un posizionamento leader  in virtù della propria offerta di base  (vocazione) e del suo sistema di imprese che appare vitale ed in fase di ammodernamento. E’ un sistema considerato di grande qualità  nei suoi principali punti di forza: grandi città d’arte, località balneari e lacuali più note, stazioni termali. Tale posizionamento emerge puntualmente nelle ricerche di mercato svolte in Germania, Stati Uniti e Giappone, ove i nostri capoluoghi ed alcune nostre regioni si collocano sempre ai primi posti nelle preferenze dei clienti.

Il Rapporto propone anche , in maniera problematica, la stima dei flussi turistici presenti in Italia dando quattro diverse valutazioni, delle quali la più lontana  dalla realtà è quella proposta dalle statistiche ufficiali che sottostimano notevolmente il movimento extra – alberghiero. Pertanto, il movimento turistico e vacanziero complessivo – secondo Becheri – può essere stimato circa tre volte più grande di quello che appare dai dati ufficialmente raccolti.

Il turismo è un settore che meriterebbe una maggiore attenzione da parte di tutte le forze politiche, in quanto consente di creare posti di lavoro con costi decisamente inferiori rispetto a quelli di altri comparti.

di R.M.

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