“Cultura, Socialita’ e Tempo Libero”

Indagine Multiscopo sulle famiglie  Edizione 1996 – Collana Argomenti

Gli aspetti della vita quotidiana degli italiani sono l’oggetto della “Indagine Multiscopo” che l’Istituto Nazionale di Statistica ha realizzato su un campione di 20.000 famiglie.

I risultati di questa indagine sono stati riassunti in tre volumi, di cui due pubblicati recentemente dall’Istat (il terzo volume dedicato ai servizi  di pubblica utilità è ancora in fase di realizzazione). Mentre il primo volume, uscito nell’agosto del ’96, era dedicato agli stili d vita degli italiani, quello pubblicato nei giorni scorsi riguarda il loro rapporto con cultura e il tempo libero. Intitolato, appunto, “Cultura, socialità e tempo libero”, il volume presenta uno spaccato sull’uso che gli italiani fanno dei mass-media  e del proprio tempo libero, su come vivono l’amicizia e sulla loro partecipazione sociale, politica e religiosa. Il tutto facendo riferimento a dati del 1993 e 1994.

Un capitolo del libro è dedicato alle vacanze per le quali viene registrata una ripresa nel 1994 rispetto al 1993, anno in cui “il numero dei vacanzieri aveva subito una contrazione a causa della forte crisi economica che ha investito il paese”.

Ma quanti sono gli italiani che vanno in vacanza?

Nel 1994 sono stati 26 milioni e 867 mila, con una media di 21,1 giornate di vacanze nel corso dell’anno. Il confronto con i decenni passati mostra che oggi il fenomeno  è quattro volte maggiore di quello che emergeva negli anni ’50; si è passati infatti dai 6 milioni e 575 mila vacanzieri nel 1959 ai 26 milioni e 85 mila nel 1985.

Il fenomeno vacanze non sembra mostrare una differenza sostanziale tra uomini e donne, mentre la evidenzia a seconda dell’età e della condizione professionale. Il massimo viene infatti registrato dalle persone di età compresa tra i 25 ed i 44 anni e con condizioni professionale di dirigente, imprenditore o di libero professionista.

Tutto ciò per quanto riguarda chi va in vacanza: I “non vacanzieri” sono stati in vece, nel 1994, 29 milioni e 945 mila, per questi ultimi l’ostacolo principale sono stati i motivi economici, seguiti da quelli di famiglia, di abitudine, di lavoro e di studio. La scelta del non andare in vacanza è stata, inoltre, influenzata in modo particolare  dalle diversità socio-economiche presenti sul territorio. Differenze che mostrano come  il Meridione  e le Isole abbiano presentato una più alta percentuale (42.8% e 49,2%) di non vacanzieri rispetto al Nord est d’Italia (31%).

Le aree dove il benessere è maggiore sono, inoltre, quelle in cui si registrano le percentuali più elevate di persone che non vanno in vacanza per motivi di studio e lavoro.

Il volume “Cultura, socialità e tempo libero”, offre, inoltre, interessanti capitoli dedicati alla fruizione dei mass-media (televisione, radio, quotidiani e libri), al rapporto tra gli italiani e l’attività fisica e sportiva, l’amicizia, la pratica religiosa e la partecipazione sociale, regalandoci un’immagine della società italiana attraverso l’analisi della molteplicità e varietà dei comportamenti individuali.

di Maria Rosa Del Ciello

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